giovedì 31 maggio 2007

L’Università del Pacifico stipula un accordo con l'Istituto Italiano di Cultura

News ITALIA PRESS, 30 maggio 2007
Santiago de Chile - L' Università del Pacifico ha firmato una convenzione con l'Istituto Italiano di Cultura in Cile che prevede una serie di agevolazioni per studenti, professori e personale amministrativo della struttura con l'obiettivo di facilitare e potenziare l'apprendimento della lingua italiana.
L'accordo rientra in un programma dell'Università che permette ad i suoi studenti il raggiungimento della doppia titolazione all' Istituto Europeo di Design, ente che conta sedi a Roma, Milano, Torino e che probabilmente aprirà altre due sedi a Venezia e Firenze. All'incontro per la firma al progetto ha partecipato il rappresentante culturale dell' Ambasciata Italiana in Cile e direttore dell'Istituto Italiano di Cultura, Enzo Coniglio.

mercoledì 30 maggio 2007

CON LA DANTE ALIGHIERI ALLA SCOPERTA DELLA LINGUA ITALIANA SUL SITO INTERNET DI RAI INTERNATIONAL

ROMA\ aise\ 30 maggio 2007- Avvicinare e riavvicinare all’uso della lingua italiana. Questa è l’ambizione di "Qui si parla italiano!", il programma di Rai International voluto dal Direttore Piero Badaloni, all’interno del quale c’è anche un pizzico di Dante Alighieri. È affidata infatti al responsabile scientifico PLIDA (Progetto Lingua Italiana Dante Alighieri), Giuseppe Patota, la cosiddetta "Vitamina linguistica" nel finale di ogni puntata.
"Qui si parla italiano!" è un appuntamento quotidiano in onda per cinque giorni a settimana che consiste in una conversazione di Gloria De Antoni e Oreste De Fornari, anche autori del programma, assieme a Maria Sardu e Sole De Felice, con un ospite straniero residente in Italia e integrato nella nostra società.
La conversazione, inframmezzata dalle apparizioni di Arnoldo Foà, che legge da par suo le voci di un dizionario essenziale del nostro idioma gentile. è anche un ottimo pretesto per interventi e riflessioni di ordine linguistico tese a migliorare la conoscenza e l’uso della lingua italiana.
Tutte le puntate di "Qui si parla italiano!", con gli interventi e le osservazioni di ordine linguistico di Giuseppe Patota, sono visibili sul sito http://www.international.rai.it/quisiparlaitaliano/index.php. (aise)

CORRADO AUGIAS PRESENTA AD HARVARD I SUOI "SEGRETI DI ROMA"

BOSTON\ aise\ 30 maggio 2007- Domenica prossima, 3 giugno, all’Università di Harvard, Corrado Augias presenterà "I segreti di Roma: amore e morte nella città eterna", il suo ultimo libro edito da Mondadori. L’evento, organizzato dal Consolato e dall’Istituto Italiano di Cultura di Boston in collaborazione con il Circolo italiano della città, si terrà dalle 18 nella Eliot House dell’ateneo.
Ne "I segreti di Roma" Augias ripercorre i 27 secoli della storia di Roma in quella che è stata definita la più completa esplorazione della città eterna mai pubblicata. Augias, che è uno dei più noti ed apprezzati scrittori italiani, descrive la storia della città con la stessa precisione e la stessa passione che avevano caratterizzato le sue prime "cronache" su Parigi, New York e Londra, presentando così la definitiva biografia di una città che ha condizionato la civiltà occidentale attraverso i secoli.
Il libro, dunque, evidenzia nel dettaglio un gruppo di figure storiche "equivoche" come Lucrezia Borgia, la cui dubbia reputazione fa parte della storia di una famiglia al cui interno si sarebbero verificati incesti e delitti.
Dalle violente origini dell’ascesa di Romolo al Rinascimento, "I segreti di Roma" svela segreti che hanno modellato la città senza che nessuno ne fosse a conoscenza, tanto che Umberto Eco, autore e critico culturale universalmente noto, ha definito il libro di Augias come "una serie di storie che mi hanno fatto riscoprire la città eterna".
È dunque uno studio sulla capitale italiana che non ha precedenti e che, come una conversazione accattivante, porta il lettore sulle mura aureliane, ma anche al ghetto, passando per Caravaggio e per la Domus Aurea di Nerone. E poi ancora Gramsci, Pasolini, e gli scandali dei Cenci e Casati.
Ovunque, poi, Augias fa riferimenti all’arte, all’architettura e alla letteratura. Nel libro anche una speciale sezione fotografica. "I segreti di Roma" è sicuramente la magnum opus della vasta carriera di Augias, un volume essenziale non solo per capire la storia di Roma, ma anche per comprendere la società contemporanea.
Famoso autore e giornalista che ha trascorso la sua vita tra l’Italia e Parigi Londra e New York dove ha lavorato come corrispondente per L’espresso e la Repubblica, Augias è autore di numerosi libri. Ricordiamo, tra gli altri, "I segreti di Parigi" (1966), "Il viaggiatore alato: Vita di Amedeo Modigliani" (1998), "I Segreti di New York", e "I segreti di Londra", tutti pubblicati da Mondadori. Augias è anche un noto giornalista e autore televisivo.
Secondo Alexander Stille, autore, giornalista nonché docente di Giornalismo alla Columbia "I segreti di Roma è un intelligente, approfondito tour di Roma in cui l’autore, passando agilmente dal passato al presente, spostandosi tra quartieri, monumenti, e citando libri e film, offre una ricca e godibile descrizione della città più bella del mondo".
Cinzia Dal Maso su Il Sole 24 Ore ha scritto che "Augias ci mostra l’anima nascosta di Roma. I suoi segreti non sono solo aneddoti curiosi, ma riesce a descrivere, attraverso i suoi racconti, lo spirito, le emozioni e il sudore di 2700 anni di storia".
Per Leonardo Colombati, de Il Giornale, Augias "indossando il famoso cappello di Indiana Jones, con un piccone in mano, Augias scava nella parte più profonda di Roma con sorprendenti e affascinanti risultati". (aise)

Furto alla mostra veneziana della Callas in Grecia: rubato l'abito immortalato da Castelli nel quadro bruciato con la Fenice

ATENE
di Riccardo Petito

Il Gazzettino, Venezia 30 maggio 2007
«Chi ha compiuto il gesto doveva a mio avviso essere un conoscitore raro della vita della Divina. Infatti, ci sono abiti ben più preziosi all'interno della mostra, di stilisti più noti, come Cristian Dior, e Ives Saint Laurent, ma la scelta è caduta non a caso proprio su questo». Il regista veneziano Bruno Tosi, organizzatore della mostra itinerante dedicata a Maria Callas, commenta così la brutta sorpresa avvenuta lunedì, nel giorno di chiusura della tappa di Atene all'Istituto italiano di cultura, della esposizione di storici cimeli accolta con successo nella patria natale della soprano, patrocinata dal ministero greco per la cultura.

Un giovanotto di trent'anni circa infatti, si è avvicinato in orario serale all'abito bianco di seta, con decorazioni floreali rosse, che la stilista Biki aveva appositamente creato per la Callas nel 1957 e, dopo averlo strappato piano con un piccolo bisturi o una forbicina dalla cornice su cui poggiava, è fuggito rapidamente, eludendo il servizio di sorveglianza. La scena è fortunatamente stata ripresa dalle telecamere, grazie alle quali si è potuta ricostruire la dinamica del furto, avviando le indagini anche su eventuali impronte digitali.

Prosegue Tosi: «È un abito dal valore simbolico straordinario. Non solo è stato indossato dalla Callas alla Mostra del Cinema di Venezia per la serata di gala per Luchino Visconti, ma anche per il ritorno in Grecia dopo anni di suo volontario esilio all'estero. Infine, è stato immortalato dal pittore Silvano Caselli nel ritratto, l'unico per la quale avesse mai posato, esposto al Teatro La Fenice ma che andò distrutto durante il tragico incendio».

Il pittore, tuttavia, l'ha in seguito ridipinto con le fiamme alle spalle della divina. Come sia giunto a Tosi è presto detto: "La Callas lo donò generosamente alla sua governante, Elena Pozzan, che doveva recarsi ad un matrimonio e necessitava di un abito adatto all'occasione. Per la diversità di figura, lo adattò a sé. Quando lo acquisii dalla stessa Pozzan, grazie ad uno stilista, lo feci riportare alle originali fattezze».

Tosi conclude: «Quello di cui sono convinto è proprio la scelta non casuale del furto, l'autore ha compiuto il gesto per un maniacale amore verso la figura della Callas. È vero che l'amore va sempre perdonato, lo invito però a riconsegnare l'abito, affinché possa continuare il suo viaggio attorno al mondo».

La prossima tappa prevista è sempre in Grecia, a Salonicco, dal 6 giugno, in attesa di giungere negli spazi di Ca' Vendramin Calergi, sede del Casinò di Venezia.

martedì 29 maggio 2007

NUOVA TAPPA DI PIZZA ITALIANS CON BEPPE SEVERGNINI ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA DI CRACOVIA

CRACOVIA\ aise\ 29 maggio 2007 - Nuova tappa di Pizza Italians e Beppe Severgnini, che il 6 giugno prossimo saranno all’Istituto Italiano di Cultura di Cracovia, a partire dalle ore 17.00.
La città polacca rappresenta l’ultima in ordine di tempo delle oltre 60 "pizze" finora realizzate, nate quasi per caso, su iniziativa del giornalista Servegnini, che, dal forum "Italians", spiega: "Pochi mesi dopo l'apertura del forum "Italians" (3 dicembre 1998), dovevo andare a Londra per lavoro. Due lettori l'hanno saputo, e mi hanno scritto: se hai una sera libera, vieni a prendere una pizza con noi? Ho risposto: volentieri, vediamo se s'aggiunge qualcun altro. Morale: ci siamo trovati in 120, e abbiamo preso un'intera pizzeria di Soho".
"In otto anni", prosegue Severgnini, "le pizze sono diventate 62" e ovunque "hanno prodotto conoscenze, lavoro, amicizie, coppie, figli e altre cose che il conduttore di un forum non può e non deve sapere".
Tante le città toccate da questo girovagare: "nel 1999, la 2ª Pizza Italians tocca una città immensa: si compone di cinque distretti, è stata fondata dagli olandesi e ha per simbolo una statua donata dai francesi. La 3ª pizza avviene in una città europea, dove l'Europa è un'industria: un abitante su tre è straniero. Poi ci ritroviamo nell'"Atene d'America", quindi in vista delle Olympic Mountains: nulla a che fare con la Grecia, però".
"Le pizze numero 6 e 7, - prosegue - estate 2000, sono organizzate nelle due capitali della Guerra Fredda. Vivace l'8ª pizza, in una città europea che ha reso celebri due italiani: uno per aver ricostruito una piazza, l'altro per essere crollato dopo una testata sul petto. L'anno si chiude negli Usa, in occasione della non-elezione del Presidente: la prima città era in origine una missione francescana sull'oceano, la seconda si chiamava Yerba Buena".
Il 2001 "si apre in due città britanniche. La prima ospita la Walker Art Gallery, la seconda Witworth Art Gallery: ma i turisti italiani preferiscono andare allo stadio (Anfield, Old Trafford). Seguono una città americana, celebre per il loop, il "cappio" formato dalla metropolitana sopraelevata, e una fascinosa capitale europea il cui nome significa "stagno nero". La 15ª pizza avviene nel principale mercato europeo dell'oro, la 16ª alla foce del fiume Vantaa: gli Italians arrivano anche dalla località vicine (Tapiola, Espoo) e, nonostante la temperatura, lasciano i figli all'aperto in carrozzina".
"Il 2002", racconta ancora il giornalista italiano, "è tranquillo: si parte nella culla della Dichiarazione d'Indipendenza americana, si continua per una località argentina nota per la bellezza della frutta e delle donne, si prosegue per la terza città dell'America Latina, terra di tango e pallone. La 20ª pizza tocca una città dell'Europa meridionale un po' giù di morale, nonostante il bel calcio e il bel canto. Nel 2003 il popolo della pizza si riunisce in una città europea celebre per una torre, e circondata da una periferia di 280 comuni; in un'altra circondata da un Ring; e in una terza, in Sudamerica, circondata e basta: l'area urbana ha 18 milioni di abitanti, e le città limitrofe formano "l'Abc dei Santi".
"Il 2004 si chiude in Asia, con la 30ª pizza, in una megalopoli sull'oceano, chiamata "Maximum City". Prima d'arrivarci, però, passiamo in altre sei città: sulla Vistola, davanti al Tago, sotto il Licabetto, oltre i Dardanelli, lungo l'Amstel e sulla baia di Biscayne". Severgnini definisce il 2005 un anno "impegnativo": "visito una città svizzera di 43.276 abitanti (iniziale: L), un gioiello mitteleuropeo (1.165.581, P), due gemelle scozzesi (448.400 e 577.100, E e G), un porto spagnolo (1.582.738, B). Non contento, sperimento pizzerie nella città di Dostoevskij (SP), presso una grande base navale sul Pacifico (SD), nella patria di Totò e della pizza medesima (N), nella capitale col Djurgarden (S), nella casa della Bmw (M), presso la Casa di Dürer (N), vicino alla Banca Centrale Europea (F), dalle parti di un noto casinò mediterraneo (M), non lontano dal Prado (M). Basta? No. Prima della fine dell'anno, la Pizze Italians toccano un porto dell'Asia che, fino a pochi anni prima, stava in un altro Paese (HK); l'esplosiva città del Bund (S); la megalopoli con Quezon City e un inquinamento da primato (M). Siamo a 47 pizze, e si va avanti". Il suo diventa quasi un gioco e prosegue nel 2006 a partire da "una città di fiume che un secolo fa era rivale di Vienna (B), prosegue nel luogo futuristico celebre per la Vela e la Palma (D), festeggia la 50esima pizza appena oltre il Brennero (I). Incontro poi italiani sulla sponda nord del Rio de la Plata (M), nella sede del Social Forum (PA), nella città spaziale sul Planalto Central (B). Seguono due pizze mediorientali: una nella città nata da Giaffa, autonoma dal 1923 (TA); l'altra è stata attaccata di recente da nord (H). Ai tempi delle crociate, si chiamava Caiffa. Siamo a 55 pizze".
Arriva l'estate, si torna in Europa. "Per il LX anniversario della Repubblica Italiana ci troviamo nell'ansa del fiume Aare (B). Durante i Mondiali di Germania, siamo nella città di Italia-Ghana, a lungo legata all'Inghilterra (H). Quindi, ancora America: pizza nello Stato più verde degli Usa (V) e nella città (T) "etnicamente più diversificata del mondo" secondo l'Unesco (400.000 italiani!). Poi, complice un libro, due antiche università coi muri coperti dall'edera: una del 1746 nel New Jersey (P), l'altra del 1701 nel Connecticut (Y). Ultima tappa, per adesso, Nairobi". Era il 25 novembre scorso, e nel frattempo si sono aggiunte nuove recenti tappe: il 9 maggio Tampere, il 13 Tallinn, il 15 Riga, sino ad arrivare a Cracovia, dove Severgnini sarà, come detto, il 6 giugno, per poi spostarsi in Lussemburgo, il 17 giugno, e a Düsseldorf, il 19 giugno. (aise)

Rubato un abito della Callas dall'Istituto Italiano di Cultura ad Atene

News ITALIA PRESS, 29 maggio 2007
Atene - Un abito dal valore inestimabile è stato rubato dall'Istituto Italiano di Cultura di Atene; apparteneva alla divina soprano Maria Callas. Ne dà notizia il direttore dell'Istituto che ha denunciato la scomparsa dell'abito alla polizia. Gli inquirenti si dicono convinti che il furto sia avvenuto lo scorso venerdì e che i ladri abbiamo approfittato della chiusura dell'Istituto per le vacanze di Pentecoste.

Proprio in onore della Callas era stata organizzata una mostra che doveva durare due settimane, e che metteva a disposizione dei visitatori abiti e gioielli indossati dal leggendario soprano. La Polizia greca ha informato che visionerà i filmati delle telecamere a circuito chiuso dell'Istituto e che prenderà ogni provvedimento atto a garantire la rapida individuazione dei responsabili e la restituzione della refurtiva. News ITALIA PRESS

sabato 26 maggio 2007

BENI CULTURALI: RUTELLI VISITA LA SOCIETA' DANTE ALIGHIERI

Roma, 26 mag. 2007 - Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Il ministro per i Beni e le Attivita' Culturali Francesco Rutelli ha visitato oggi la sede centrale della societa' Dante Alighieri in Palazzo Firenze, a Roma, in occasione della seconda delle tre giornate culturali promosse dalla ''Dante'', coincisa con l'inaugurazione della mostra di Tamara Triffez e con il Consiglio Centrale della Societa'. Dopo aver visitato la mostra dei piani editoriali della ''Dante Alighieri'', il vice presidente del Consiglio, guidato da Bruno Bottai, presidente della Societa' Dante Alighieri, ha visitato l'esposizione della Triffez, ''La via reale''.

Nel corso del Consiglio Centrale, al quale hanno preso parte gli alti vertici della ''Dante Alighieri'', tra cui il presidente Bottai e i vicepresidenti Gianni Letta e Alberto Arbasino, e' stato annunciato che la Fiat ha scelto la societa' Dante Alighieri per insegnare la lingua italiana ai propri operai impegnati per la costruzione della nuova ''Cinquecento'' in Polonia, dove la ''Dante'' e' attualmente presente a Cracovia e Katowice, e messo in risalto la crescente e proficua collaborazione della ''Dante'' con il ministero degli Affari Esteri in ambito di diffusione della lingua e della cultura italiane all'estero.

LINGUA ITALIANA: MAE E SOCIETA' DANTE ALIGHIERI INSIEME PER LA PROMOZIONE

Gherardo La Francesca, Direttore Generale per la promozione e la cooperazione culturale del Ministero degli Affari Esteri

Roma, 26 mag. 2007 (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Societa' Dante Alighieri, ministero degli Affari Esteri, ambasciate e Istituti Italiani di Cultura: una collaborazione fondamentale per intraprendere un'azione di valorizzazione della lingua e della cultura italiane nel mondo, soprattutto in determinate aree geografiche. Questa l'opinione di Gherardo La Francesca, direttore generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale del ministero degli Affari Esteri, intervenuto a Palazzo Firenze in occasione della tavola rotonda ''Beni culturali, editoria e promozione dell'italiano nel mondo'', promossa dalla societa' Dante Alighieri.

"L'Italia e' il primo Paese al mondo per la ricchezza del proprio patrimonio culturale - ha dichiarato Gherardo La Francesca - ed e' necessario intraprendere azioni comuni per definire strategie nuove di valorizzazione e promozione della nostra cultura all'estero". Il direttore generale si e' poi soffermato sul tema della Certificazione in lingua italiana, sottolineando la necessita' di attribuirle una maggiore rilevanza dal punto di vista curricolare.

Al dibattito hanno preso parte anche l'ambasciatore Francesco Aloisi de Larderel, consigliere emerito della societa' Dante Alighieri, e Loredana Cornero, segretaria generale della Comunita' Radiotelevisiva Italofona, che hanno sottolineato l'importanza delle nuove tecnologie nella diffusione della lingua e della cultura italiane nel mondo. Presente anche e il poeta e scrittore Davide Rondoni che si e' soffermato sulla ''giovinezza'' dell'italiano, "lingua ricca di contenuti che alimentano una tensione morale ed estetica, mantenendola vitale e piena di risorse".

venerdì 25 maggio 2007

Presentati oggi i progetti editoriali della Dante per l'italiano nel mondo

News ITALIA PRESS, 25 maggio 2007
Roma - "Il progetto editoriale presentato oggi è il segnale del rilancio della Società Dante Alighieri: dalla didattica verso la cultura, nasce una serie di pubblicazioni innovative per insegnare l'italiano, rileggere i grandi autori della nostra letteratura, attraversare idealmente gli itinerari culturali iconizzati da poeti e scrittori e riprendere in maniera concreta il discorso sulla storia della lingua italiana". Così il Consigliere Paolo Peluffo, Capo Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha presentato questa mattina a Roma, i progetti editoriali della Società Dante Alighieri concepiti, con il sostegno di Arcus, con il fine di incrementare la propria attività di sostegno e promozione dell'Italia e dell'italiano in tutto il mondo.
All'incontro romano hanno preso parte, tra gli altri, l'Ambasciatore Bruno Bottai e Ettore Pietrabissa, rispettivamente Presidente della Società Dante Alighieri e Direttore Generale Arcus, i quali hanno auspicato una sempre più proficua collaborazione tra i due Enti per la valorizzazione della nostra cultura all'estero.
L'antologia pascoliana e quelle che seguiranno, ha spiegato l'autore, Professor Alberto Casadei "sono completamente diverse da quelle realizzate finora perché costituiscono un vero e proprio "percorso antologico" e possono essere lette da chiunque anche senza alcuna conoscenza del poeta. Le poesie sono collegate tra loro attraverso testi integrativi. Il lettore riesce così a farsi un'idea completa dell'autore grazie a numerose informazioni biografiche, saggi critici recenti, diverse note esplicative e un linguaggio semplice anche per gli stranieri che conoscono poco l'italiano. Oggi c'è la necessità di far tornare Pascoli, Carducci e gli altri grandi poeti della nostra letteratura a una comunicazione comune accessibile a chiunque. Questo è lo scopo primario dell'antologia".
Il rigore scientifico e la vocazione divulgativa delle pubblicazioni sono stati illustrati dalla Responsabile dei Piani Editoriali, Silvia Giugni, mentre la sezione più propriamente didattica è stata analizzata dal Responsabile Scientifico PLIDA, Giuseppe Patota, il quale ha precisato l'importanza del progetto in ambito di insegnamento e apprendimento dell'italiano come Lingua Seconda e Lingua Straniera, di Certificazione PLIDA e di formazione dei docenti. In questo contesto Patota ha presentato il volume "Passaporto per l'Italia", destinato ai lavoratori stranieri in procinto di trasferirsi in Italia.
Punto centrale del dibattito è stata la questione dell'idioma, presente nelle pubblicazioni della Collana Museo, che costituiranno uno strumento d'appoggio alla realizzazione del Museo dedicato alla storia della lingua italiana, definita dalla Responsabile del Progetto, Lucilla Pizzoli, "uno dei beni culturali più importanti del nostro Paese".
La mattinata è stata conclusa dall'intervento di Paola Manfroni, Direttore Creativo McCann Erickson, agenzia che ha realizzato la grafica dei piani editoriali della Società Dante Alighieri e dalle letture carducciane eseguite dagli allievi dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica "Silvio D'Amico" con la regia di Giuseppe Bevilacqua. News ITALIA PRESS

"MIRACOLO" ALLA FARNESINA: GINO MAROTTA ALLA PRESENTAZIONE DEL NUOVO PIANO DEL MAE PER PROMUOVERE L’ARTE ITALIANA ALL’ESTERO

IL DIRETTORE GENERALE LA FRANCESCA: ORA GUARDIAMO ALLA CREATIVITÀ MODERNA

Gino Marotta

ROMA\ aise\ 25 maggio 2007 - "Il fatto che la promozione culturale sia una priorità ed una carta preziosa per il Paese e per la diplomazia italiana è un concetto ormai acquisito". Ma che oggi tale promozione abbia un più chiaro obiettivo strategico e che questo guardi soprattutto alla valorizzazione dell’arte contemporanea o, meglio, della "creatività moderna", questo lo ha annunciato stamattina il Direttore Generale per la Promozione Culturale della Farnesina, Gherardo La Francesca, in un incontro organizzato alla Nuova Fiera di Roma, in occasione del Forum PA.
"Nuove strategie per la promozione culturale, con particolare riferimento alla circuitazione delle mostre" era il tema intorno al quale si è svolta la conferenza, che, non a caso, ha visto la presenza, tra gli altri, di Lorenzo Canova, co-curatore assieme a Calvesi della Collezione d’Arte Contemporanea della Farnesina, e di Renato Miracco, che da tempo ormai collabora con il Ministero proprio per portare le mostre organizzate dalla Direzione generale anche all’estero. Ma soprattutto era presente oggi, accanto a loro, Gino Marotta, uno degli artisti che più ha contribuito con i suoi importanti prestiti ad arricchire la Collezione.
È stato Marotta, che, vale forse la pena sottolinearlo, è uno dei più grandi rappresentanti dell’arte italiana del XX e del XXI secolo, a denunciare "l’indigenza culturale della classe politica italiana, senza distinzione di schieramenti, dal dopoguerra ad oggi". Troppo a lungo, ha sottolineato il Maestro, critici e politici si sono macchiati di "analfabetismo culturale", hanno assistito alla "colonizzazione culturale degli Stati Uniti, dimenticando quanto l’Italia ha insegnato agli americani". E così oggi un artista come Rauschenberg, americano di nascita, certo, ma formatosi in Italia negli anni in cui la Scuola di Piazza del Popolo era un "santuario internazionale" intorno al quale gravitavano artisti di ogni angolo del mondo, "può vendere i suoi quadri a 9 milioni di euro ed io no", perché "non ho il mio Paese dietro le spalle".
L’Italia, insomma, può e deve recuperare il suo primato culturale. Marotta ne è convinto e pure la Direzione generale del Ministero degli Esteri, l’unico tra i dicasteri, ha aggiunto emozionato il Maestro, che "ci sta aiutando", perché ha compreso che "all’arte italiana deve essere riconsegnata quella dignità che merita".
Sironi, un "gigante". Il futurismo, un movimento che non può essere messo da parte solo perché associato al fascismo: ad esso si deve "una rottura artistica e ideologica" che non ha precedenti nel XX secolo. Certo, ha detto ancora Marotta, "abbiamo perso la guerra" ed anche l’arte ne ha pagato le conseguenze, "questo va detto", ma è ora di "toglierci l’anello dal naso", di guardare avanti. Ed è quello che la Farnesina, con la sua Collezione e la sua strategia di promozione dell’arte italiana all’estero, sta facendo con passione.
"Le idee camminano sulle gambe delle persone e senza Umberto Vattani tutto questo oggi non ci sarebbe stato", ha voluto ricordare questa mattina un emozionato Marotta. Si deve infatti proprio all’allora Segretario generale Vattani la creazione, nel 2001, della Collezione d’Arte Contemporanea della Farnesina, che raccoglie oggi, grazie alla formula del comodato d’uso temporaneo, una selezione di opere del Novecento italiano degna delle più importanti sedi museali: Afro, Balla, Boccioni, Burri, Carrà, De Chirico, Guttuso, Paladino, Plessi, Sironi, Vedova e, naturalmente, Marotta, solo per citarne alcuni.
Da subito, non appena è partita questa avventura, il Ministero degli Esteri ha colto ogni occasione per far conoscere questo patrimonio anche al di fuori del ristretto ambito degli addetti ai lavori e del territorio nazionale. Negli ultimi anni le opere più significative della Collezione sono state presentate alla Triennale di Milano, a Venezia, e poi in India, Giappone e nei Balcani. Sempre utilizzando quello strumento unico della nostra diplomazia che è la rete all’estero degli Istituti Italiani di Cultura.
Il nuovo piano strategico del Mae intende valorizzare il loro potenziale, per renderli sempre più protagonisti "qualificati e autorevoli" della promozione della cultura italiana all’estero. Per questo, ha spiegato La Francesca, nei mesi scorsi è stato avviato un primo ciclo di otto incontri con altrettanti direttori di Istituti, ai quali è stato chiesto quali siano i settori ritenuti "prioritari" per ulteriori iniziative di promozione. E la risposta, ha detto il direttore del Mae, "è stata univoca": all’estero aumenta la domanda di "contemporaneità". Ciò non vuol dire, ha precisato, dimenticare "tradizione e cultura antica", ma anzi creare un "nesso" tra quel passato ricco e unico che caratterizza la nostra storia e "ciò che siamo ancora in grado di fare", in due parole la "creatività moderna". Questo è "l’obiettivo strategico che ci siamo posti e al quale vogliamo rivolgere il nostro sguardo", spaziando dall’arte al design all’architettura e, perché no, alle nuove tecnologie.
È un obiettivo ambizioso per realizzare il quale, ha ammesso La Francesca, sarebbe auspicabile poter disporre di ulteriori risorse, ma intanto occorre ottimizzare quelle esistenti ed applicare anche alla rete diplomatica un concetto economico di scala: quello della "efficienza".
L’efficienza si tramuta a sua volta in "circuitazione". È questa la parola magica della promozione culturale italiana all’estero: "la circuitazione consente infatti di realizzare eventi di maggior impatto, ripartendone i costi fissi su diverse sedi". L’esperienza maturata in questi ultimi anni dimostra che si tratta di una scelta vincente: vi sono al momento 12 mostre in fase di circuitazione e, accanto ad esse, il "caso esemplare" dell’esposizione che, partita il 4 maggio scorso, porterà in circa 20 Paesi un centinaio di opere della Collezione d’Arte della Farnesina.
Vincente è anche l’idea, portata avanti da Renato Miracco e già realizzata in diverse occasioni, che la circuitazione non debba essere "statica" bensì "dinamica", che cioè ogni mostra si debba confrontare con la realtà locale, mostrando così l’influenza che anche nel codice contemporaneo possiede l’arte italiana.
Le sfide del futuro non si possono però affrontare senza fare i conti con le nuove tecnologie ed in special modo con Internet. Per questo nel piano strategico della Direzione generale per la Promozione Culturale hanno trovato spazio due importanti e, in un certo senso, rivoluzionarie iniziative.
La prima è stata presentata oggi dal regista Stefano Scialotti, cui si deve la "direzione artistica" del nuovo sito www.collezionefarnesina.com: una vera e propria visita guidata nella Collezione che si dipana tra i corridoi e le sale della nostra diplomazia. Il sito internet è stato studiato per far sì che l’accesso alla collezione da parte del visitatore generi un "impatto razionale", prima, con la mappa delle opere, e un "impatto emotivo", poi, con dei brevi video che le illustrano. Solo allora chi lo vorrà potrà anche consultare più consistenti approfondimenti ipertestuali.
È sempre su internet e precisamente all’interno della nuova piattaforma informatica di "Second Life" che la Farnesina ha aperto, prima istituzione pubblica nel mondo, un Istituto di Cultura virtuale, che, a costi estrememente contenuti - pochissime centinaia di euro -, in meno di due mesi ha conquistato 13mila visitatori ed ha già ricevuto due importanti proposte di collaborazione, grazie alle quali è stata inaugurata proprio oggi la nuova struttura architettonica che accoglie, sempre virtualmente, la sede dell’Istituto.
Si tratta pur sempre di "una vetrina di eventi reali", ha spiegato Enrico Vattani, figlio di Umberto anch’egli alla Direzione generale del Mae. E lo ha ribadito Gherardo La Francesca: "non si può sostituire la realtà concreta con quella virtuale". Quanto accade on line è, dunque, un riflesso di ciò che è stato già realizzato nel mondo dagli Istituto Italiani di Cultura e dalla rete diplomatico-consolare. Ma presto, ha aggiunto La Francesca, lo spazio italiano su "Second Life" potrebbe trasformarsi in un elemento di supporto, ad esempio, per l’insegnamento della lingua italiana o in un luogo di incontro e di scambio tra i direttori dei 90 Istituto italiani sparsi nel mondo. Gli sviluppi possibili sono tanti e tutti "nel segno della incisività".
Forse ha ragione Gino Marotta. È stato lui oggi a definire quello compiuto dal Ministero un "miracolo". E a nulla è servita la gentile ritrosia del Direttore generale La Francesca, per il quale "promuovere l’arte e la cultura italiana all’estero è solo il nostro mestiere. È il nostro lavoro" ed è un "lavoro facile perché abbiamo alle spalle un patrimonio immenso che poche culture possono vantare". Eh no! Marotta non ha mollato: "sono convinto, è un miracolo", ha ribadito sorridendo e a quel punto ha sorriso anche La Francesca. Al termine dell’incontro non ho saputo resistere all’occasione di stringere la mano ad un grande artista qual è Marotta. Poi, salutandolo, gli confessato: "è come ha detto lei, è un miracolo". (raffaella aronica\aise)

FARNESINA: PIU' TECNOLOGIA PER PORTARE CULTURA IN ITALIA

E' l'appello lanciato dal ministero degli Esteri oggi nel corso del Forum Pa

(ITnews) 25 maggio 2007 - Roma - La domanda di cultura italiana all'estero è un «fenomeno in crescita» e al pubblico occorre dare risposte al passo con le nuove tecnologie informatiche, «utilizzando al meglio le infinite potenzialità del Web».

È questa la strada che il direttore generale della Farnesina per la promozione della cultura del Bel Paese nel mondo, Gherardo La Francesca, ha intrapreso con convinzione, come illustrato oggi nell'ambito del Forum della Pubblica Amministrazione in corso a Roma.

C'è a disposizione una rete estesa e qualificata composta da 90 Istituti di cultura più 66 rappresentanze diplomatiche consolari che propone più di 9mila eventi l'anno in 108 Paesi. Ma, per far funzionare al meglio questo complesso meccanismo, «un approccio più industriale» diventa un imperativo. Solo così - osservano gli addetti ai lavori - sarà possibile una più efficiente circolazione degli eventi - a cominciare dalle mostre, passando per le sfilate di moda fino ai concerti - ed ad una riduzione dei costi

Nata qualche mese fa come realtà sperimentale, quando i costi di ingresso si aggiravano intorno a poche centinaia di euro, oggi il primo Istituto italiano di cultura interattivo sul sito 'Second Lifè è già una realtà che funziona, con al suo attivo 13mila visitatori. «I risultati raggiunti sono incoraggianti», ha osservato La Francesca spiegando che «Second Life» è una «grande vetrina» che utilizza tecniche sviluppate per i videogiochi affiancandole alla straordinaria potenzialità della realtà tridimensionale. (fonte Ansa)

FORUM P.A.: FARNESINA PRESENTA NUOVE STRATEGIE PER PROMOZIONE CULTURALE

LA FRANCESCA, PUNTIAMO SU CONTEMPORANEITA' E MOSTRE ITINERANTI

Gherardo La Francesca, Direttore Generale per la promozione e la cooperazione culturale del Ministero degli Affari Esteri


Roma, 25 mag. (Adnkronos) - Rispondere alla richiesta sempre crescente di arte contemporanea, ma anche di design e architettura italiana che viene rivolta ai nostri istituti di cultura all'estero, con l'organizzazione di mostre che tocchino diversi paesi. E anche con un uso sempre piu' sofisticato delle nuove tecnologie, come prova la recente apertura del nostro istituto di cultura virtuale su Second Life, citta' virtuale dove e' gia' possibile visitare alcune delle mostre organizzate dalla Farnesina. Sono queste le linee portanti delle nuove strategia per la promozione culturale, illustrate dal Direttore generale per la promozione e la cooperazione culturale del ministero degli Esteri, Gherardo La Francesca, intervenuto oggi ad un convegno sull'argomento al Forum della Pubblica Amministrazione.

giovedì 24 maggio 2007

LETTERATURA E DIDATTICA NEI PIANI EDITORIALI DELLA SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI

ROMA\ aise\ 24 maggio 2007 - In sintonia con la sua "missione", la Società Dante Alighieri, impegnata a promuovere e diffondere in Italia e nel mondo la lingua, la letteratura e la cultura italiane, ha deciso di dar vita ad un progetto editoriale che contribuisca ad incrementare ed ampliare la sua attività di sostegno e promozione dell’Italia e dell’italiano. La presentazione del Piano si svolgerà all’interno di una "tre-giorni" in programma da domani 25 maggio alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni e dei delegati degli oltre 500 Comitati della "Dante" dell’Italia e dell’estero(vedi AISE del 24 maggio h.13.52). Il piano editoriale verrà realizzato a partire dal 2007 e prevede due sezioni: Letteratura e Cultura Italiana e Lingua e Didattica.
Nella prima sezione, "Letteratura e Cultura Italiana", troveranno posto le pubblicazioni relative alla letteratura italiana, nonché quelle inerenti alla cultura italiana in genere, comprendendo discipline come storia dell’arte, musica e musicologia, cinema, architettura, storia, storia della lingua.
Le Collane della sezione "Letteratura e Cultura Italiana" saranno rivolte sia al pubblico italiano che a quello straniero: le Collane, infatti, intendono rivolgersi al grande pubblico in Italia. Attraverso la pubblicazione o ripubblicazione di autori antichi e moderni si vuole proporre un "nuovo" modo di avvicinarsi alla letteratura antica e moderna, alla storia della lingua, all’arte, alla cultura italiane in genere; le Collane, attraverso i titoli in pubblicazione, intendono quindi contribuire ad una sorta di "rialfabetizzazione" (e a volte di "riconciliazione") degli italiani con la loro cultura nazionale, facendo conoscere e diffondendo presso adolescenti, giovani, ma anche adulti, testi letterari e aspetti storici e culturali della propria nazione.
Al contempo la sezione si rivolge ai numerosi stranieri, in Italia e nel mondo, che già hanno alcune competenze in italiano LS o L2 (Lingua Straniera o Lingua Seconda) e che sono interessati ad avvicinarsi ed approfondire la cultura e la letteratura italiana.
La sezione intende proporre in modo nuovo, attento ai destinatari, con apparati critici comprensibili anche ai non addetti ai lavori, classici antichi e moderni della letteratura, anche sotto forma di antologie o di volumi agili e tascabili; saggi e documentazioni di storia della lingua, arte, cultura e civiltà italiane; guide turistiche che promuovano il turismo culturale.
Nella sezione a regime vedranno luce diverse collane: la Collana Anniversari, all’interno della quale vengono pubblicate opere letterarie e scientifiche legate ad anniversari, celebrazioni, mostre e manifestazioni promossi dalla "Dante" (Anniversari di Pascoli, di Carducci, dell’Unità d’Italia, ecc.); la Collana Antologia, ove vengono pubblicate antologie della letteratura italiana, raccolte di testi e brani letterari o poesie di autori italiani, classici e moderni, riproposti con apparato critico nuovo e aggiornato; la Collana Classici, nella quale vengono pubblicate opere di autori italiani, classici e moderni generalmente senza un apparato critico. Le opere della Collana Classici sono rivolte ad un vasto pubblico italiano e straniero con l’intenzione di promuovere il gusto alla lettura e la conoscenza dei testi letterari fondamentali della letteratura e cultura italiane nel mondo. Con i volumi della Collana Antologie le pubblicazioni di questa Collana vanno a formare la piccola biblioteca di base della letteratura e cultura italiana proposta dalla "Dante Alighieri"; la Collana Itinerari della Dante - I Luoghi dell’identità italiana sarà invece una Collana dedicata al Turismo Culturale, ove vengono pubblicate guide turistiche a carattere letterario-culturale; con questa Collana si offriranno itinerari letterari e culturali attraverso l’Italia, una sorta di diversi grand tour a soggetto con lo scopo di promuovere in Italia e all’estero il turismo culturale e contribuire a far conoscere al pubblico nazionale ed internazionale lo straordinario patrimonio storico-artistico e culturale dell’Italia ancora sconosciuto o poco conosciuto. La Collana sarà costituita da guide turistiche che accompagnano il visitatore italiano o straniero attraverso itinerari "alternativi", alla scoperta di luoghi noti, ma anche di luoghi poco visitati. Gli itinerari si snoderanno attraverso luoghi topici dell’identità italiana. Il filo conduttore degli itinerari sarà costituito di volta in volta da vari temi, in differenti ambiti disciplinari (arte, storia, musica, religione, cinema, botanica, ecc.) tutti significativi per ricostruire, attraverso un viaggio per luoghi conosciuti e meno conosciuti italiani, l’identità storico-culturale nazionale; la Collana Museo si inquadra nel progetto di un Museo sulla Lingua Italiana sostenuto dalla Società Dante Alighieri in cui troverà spazio una sezione permanente, dedicata ai momenti salienti dell’italiano dal punto di vista storico e attuale e un’area dedicata a esposizioni monografiche temporanee su temi importanti per la lingua italiana. Le pubblicazioni della Collana Museo fanno riferimento quindi agli argomenti presentati nel Museo e sono destinate ai visitatori che vogliano conservare memoria dei temi trattati nel percorso espositivo stabile e approfondire gli argomenti affrontati nelle esposizioni tematiche temporanee. Considerata la vocazione divulgativa del Museo, ma anche il suo forte legame con la rappresentazione visiva, tutti i volumi della collana saranno realizzati in un grande formato adatto ad ospitare nella stessa pagina illustrazioni e testi di commento; la Collana Saggi, in cui troveranno spazio studi dedicati alla lingua italiana in prospettiva storica e contemporanea da destinare a studenti e studiosi stranieri, interessati ad approfondire la storia della lingua italiana e le questioni di attualità legate all’italiano, così come saggi di linguistica, glottodidattica, storia della letteratura, storia dell’arte e altre discipline. Il taglio dei volumi sarà divulgativo e conterrà gli elementi utili per la comprensione del contesto storico e culturale, senza dare per scontate conoscenze alle quali utenti stranieri non possono accedere con facilità.
Nella seconda Sezione, chiamata "Lingua e Didattica", troveranno posto invece le pubblicazioni di didattica e glottodidattica destinate all’insegnamento/apprendimento dell’italiano come Lingua Straniera o come Lingua Seconda, alla certificazione PLIDA, alla formazione e aggiornamento degli insegnanti (corsi e opere di base per l’apprendimento, raccolte di materiali, guide per gli insegnanti, ecc.).
Destinatari delle pubblicazioni sono studenti dei corsi di lingua, insegnanti e direttori didattici della "Dante", studenti stranieri in genere che studiano in Italia e all’estero l’italiano come L2 o LS così come studenti della scuola superiore, "juniores", ed anche tutti gli insegnanti di Italiano LS o L2 in Italia e all’estero.
In questa sezione a regime vedranno la luce tre Collane: la Collana Didattica, all’interno della quale verranno pubblicate opere stampate e multimediali per l’insegnamento/apprendimento della lingua italiana come LS o L2, rivolte a studenti adulti dal livello di principianti assoluti fino al livello C2 del "Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue". Vi verranno pubblicati inoltre materiali di introduzione e preparazione alla certificazione della Società Dante Alighieri, il PLIDA; la Collana Juniores, in cui verranno pubblicate testi e opere multimediali per l’insegnamento/apprendimento della lingua italiana come LS o L2 specificamente rivolti a bambini e ragazzi (studenti di scuola primaria e secondaria) dal livello di principianti assoluti fino al livello C1. Vi verranno pubblicati anche materiali di introduzione e preparazione alla certificazione PLIDA e ai relativi esami; la Collana Insegnare sarà dedicata a testi ed opere per la formazione e l’aggiornamento degli insegnanti e docenti di italiano. (aise)

ANTOLOGIE GUIDE CULTURALI E MATERIALI DIDATTICI: LA SOCIETÀ DANTE ALIGHIERI PRESENTA I SUOI PIANI EDITORIALI

ROMA\ aise\ 24 maggio 2007 - Antologie, guide culturali e materiali didattici. La Società Dante Alighieri, Istituzione impegnata per la diffusione della lingua e della cultura italiane, presenterà a Roma, in Palazzo Firenze un progetto editoriale nato con il fine di incrementare la propria attività di sostegno e promozione dell’Italia e dell’italiano in tutto il mondo.
La presentazione si svolgerà all’interno di una "tre-giorni" in programma da domani 25 maggio alla presenza dei rappresentanti delle Istituzioni e dei delegati degli oltre 500 Comitati della "Dante" dell’Italia e dell’estero.
Il piano editoriale verrà realizzato a partire da quest’anno e prevede due sezioni: Letteratura e Cultura Italiana e Lingua e Didattica. Il progetto intende contribuire, con la prima sezione alla diffusione di testi letterari e culturali rivolti agli italiani e agli stranieri e con la seconda a fornire strumenti didatticamente adeguati per l’insegnamento/apprendimento della lingua italiana nel mondo. La prima sezione sarà composta dalle Collane Anniversari, Antologie, Classici e Itinerari della Dante - I Luoghi dell’identità italiana, Museo, Saggi; la seconda dalle Collane Didattica, Juniores e Insegnare.
I lavori, come detto, inizieranno domani alle 10.30 con gli interventi dell’Ambasciatore Bruno Bottai, Presidente della Società Dante Alighieri, del Consigliere Paolo Peluffo, Capo Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di Ettore Pietrabissa, Direttore Generale Arcus, di Giuseppe Patota, Responsabile Scientifico PLIDA, di Silvia Giugni, Responsabile Piani Editoriali, di Lucilla Pizzoli, Responsabile Progetto "Museo Sì" e di Paola Manfroni, Direttore Creativo McCann Erickson. Seguiranno le letture carducciane introdotte da Alberto Casadei, docente all’Università di Pisa, eseguite dagli allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica "Silvio D’Amico" con la regia di Giuseppe Bevilacqua.
Nel pomeriggio, a partire dalle 16, avrà luogo una Tavola Rotonda presieduta dal Ministro Plenipotenziario Gherardo La Francesca, Direttore Generale per la Promozione e la Cooperazione Culturale del Ministero degli Affari Esteri, sul tema "Beni culturali, editoria e promozione dell’italiano nel mondo", alla quale prenderanno parte l’Ambasciatore Francesco Aloisi de Larderel, Consigliere Emerito della Società Dante Alighieri, Attilio Brilli, Ordinario di Letteratura Anglo-Americana presso l’Università di Siena-Arezzo, Loredana Cornero, Segretaria Generale della Comunità Radiotelevisiva Italofona e il poeta e scrittore Davide Rondoni.
Sabato 26 maggio alle 10 verrà inaugurata in Palazzo Firenze, alla presenza di Claudio Strinati, Soprintendente al Polo Museale Romano, la mostra dell’artista belga Tamara Triffez, "La Via Reale", un’esposizione di circa 25 scatti realizzati durante la Settimana Santa del 2005-2006 in Sicilia e dedicati alla profonda tradizione popolare dell’isola. La mostra, visibile fino all’8 giugno, sarà arricchita dalla riproduzione permanente di un DVD fotografico che ripercorre in 100 immagini tutto il lavoro compiuto dall’artista. Seguirà la visita guidata dalla prof.ssa Francesca Corsi a Palazzo Altemps.
Nel pomeriggio, a partire dalle 16 con il coordinamento di Alessandro Masi, Segretario Generale della "Dante", Luca Serianni, Marco Veglia e Lucio Villari presenteranno le iniziative promosse dalla Società Dante Alighieri per l’anno carducciano e introdurranno le letture degli allievi dell’Accademia "Silvio D’Amico".
L’ultima giornata dei lavori, prevista per domenica 27 maggio, sarà caratterizzata dall’Assemblea dei soci della "Dante Alighieri" con l’esposizione di bilanci e progetti da parte dei rappresentanti dei Comitati italiani ed esteri della Società . Nel pomeriggio si svolgerà un concerto di musica jazz. (aise)

martedì 22 maggio 2007

Lo último en diseño

Exposición
El nuevo diseño italiano desfila en Madrid con la música de 'Ocho y medio' en una muestra creada y producida por La Triennale de Milán

THE NEW ITALIAN DESIGN-. Días: Hasta el 2 de septiembre de 2007.
Lugar: Instituto Italiano de Cultura de Madrid (Mayor, 86).

CARLOS GOSCH (EFE)

El Mundo, Martes, 22 de mayo de 2007
El ritmo del pasacalle de la película 'Ocho y medio', de Federico Fellini, sirve como banda sonora para una exposición que reúne más de 300 propuestas de 125 jóvenes creadores en el Instituto Italiano de Cultura de Madrid.

Un patín de cuatro ruedas, un juego de café con un insecto pintado en sus platos, bolsos de diferentes materiales, zapatos de tacón hechos de plástico, bandejas, cubiteras de hielo y otros objetos de la vida cotidiana giran alrededor de los visitantes sobre unas extensas cintas transportadoras colocadas en la sala.

De fondo se escuchan los inolvidables acordes que Nino Rota compuso para la escena final de una de las obras maestras de Fellini.

"El paisaje móvil del nuevo diseño italiano" propone objetos de producción industrial y uso diario junto a piezas únicas, como el prototipo del nuevo Fiat 500, que se exhibe a la entrada de la exposición junto a una motocicleta de tres ruedas de la firma Piaggio.

El diseño, fenómeno de masas

El objetivo es mostrar por primera vez "la nueva dimensión del diseño", que se ha convertido en "un fenómeno de masas", según explicó el comisario de la exposición, Andrea Branzi, en la presentación de la muestra.

La exposición, que pertenece al museo de la Trienal de Milán, ha sido organizada por el Instituto Italiano de Cultura y la Fundación Santander y patrocinada por el ministerio italiano de Asuntos Exteriores.

La muestra, que ha salido de Italia por primera vez, podrá verse en Madrid hasta el próximo 2 de septiembre y viajará después a Tokio y Nueva York.

Para preparar la exposición, los organizadores invitaron a los diseñadores de nacionalidad italiana y de hasta 40 años de edad a que presentaran sus propuestas, y la respuesta fue abrumadora: recibieron 1.500 diseños de 630 creadores.

Semejante oferta es, según Branzi, fiel reflejo de la nueva realidad del diseño, que, sólo en Italia, ha pasado de contar con "unos cincuenta creadores" en el siglo XX a "más de mil" en la actualidad, y que en Europa cuenta ya "con 50.000 estudiantes".

Todo ello es consecuencia de la "transformación del sistema industrial", que tiene una "necesidad constante" de renovarse para competir en el mercado, una demanda que provoca el gran número actual de proyectistas, explicó el comisario de la exposición.

Objetos cotidianos

La muestra pone de manifiesto además la originalidad de los temas en los que trabajan los nuevos diseñadores y que, según Branzi, da como resultado "productos poéticos, ligeros" y tan provisionales como las galletas y los platos culinarios que forman parte de la exposición.

Los utensilios de la vida diaria adoptan nuevas formas -una pinza de madera para tender la ropa se alarga para estilizar su diseño- para encontrar las "cualidades estéticas" que permitan establecer una relación entre el hombre y el objeto.

Esta es otra de las transformaciones que refleja la exposición, según su comisario, quien destacó que el diseño ha impuesto un cambio a aquellos objetos de antaño "funcionales, pero desagradables estéticamente".

La exposición, que pudo verse hasta el pasado 25 de abril en la Trienal de Milán, abrió un debate en Italia sobre la influencia del diseño en la economía y la cultura que ha alcanzado ya el ámbito internacional, según afirmó el director general de la Trienal, Andrea Cancellato.

"Para nosotros hoy el problema no es el de juzgar el diseño actual, sino más bien el de intentar entenderlo", escribe en el catálogo de la muestra Andrea Branzi.

Como conclusión, Branzi recuerda que al final de 'Ocho y medio' los protagonistas desfilaban sobre una pasarela "formando un corro, sin proponer una verdadera conclusión de la historia".

La giornalista Chiara Valentini ospite dell’IIC di Oslo

Chiara Valentini


News ITALIA PRESS, 21 maggio 2007
Oslo - Giovedì 24 maggio, presso l'Istituto Italiano di Cultura di Oslo la giornalista Chiara Valentini terrà una conferenza dal titolo "La vita di Dario Fo". Autrice di "La storia di Dario Fo" edita da Feltrinelli nel 1977 e ripubblicata in edizione riveduta e ampliata nel 1997, Chiara Valentini racconterà la vicenda biografica del grande autore/attore, ripercorrendo le tappe della sua carriera teatrale dagli esordi fino al Nobel nel 1997 e descrivendone la fisionomia artistica e politica.
L'iniziativa dell'Istituto di Cultura di rendere omaggio a Dario Fo nasce dalla recente pubblicazione della traduzione norvegese dell'autobiografia di Dario Fo "Il paese dei mezaràt. I miei primi sette anni (e qualcuno in più)", da parte della casa editrice Spartacus di Oslo, con il contributo del Ministero degli Affari Esteri italiano. Chiara Valentini è giornalista e saggista. Nel suo lavoro si è occupata di politica e di cultura per la rivista Panorama e poi all'Espresso. Il filo rosso del suo impegno saggistico è stata la condizione femminile da "Care compagne", scritto con Laura Lilli, sul femminismo nei partiti e nei sindacati (Editori Riuniti, 1979) a "Le donne fanno paura" (Il Saggiatore, 1997), uno dei primi libri ad aver indagato sulle discriminazioni delle italiane nella politica, nel lavoro, nella vita familiare. Nel 2004 ha pubblicato "La fecondazione proibita" (Feltrinelli), storia della fecondazione assistita in Italia. News ITALIA PRESS

A Zagabria: conferenza di Antonio Padoa Schioppa

News ITALIA PRESS, 21 maggio 2007
Zagabria - L'Istituto Italiano di Cultura di Zagabria, il Centro Studi sul Federalismo Europeo di Torino e il Centro Informazioni dell'Unione Europea di Zagabria presentano la Conferenza del Professor Antonio Padoa Schioppa Altiero Spinelli e il lungo cammino per l'Unione Europea
Nel centenario della nascita di Altiero Spinelli (1907-1986) e nel cinquantesimo anniversario dei Trattati di Roma (1957). La conferenza si svolgerà in inglese. Antonio Padoa Schioppa è nato a Vienna nel 1937. Dopo essersi laureato in giurisprudenza nel 1961, ha insegnato all'Università di Pavia e dal 1979 è professore ordinario di storia del diritto italiano presso l'Università degli Studi di Milano, dove è stato anche preside della Facoltà di Giurisprudenza dal 1982 al 1999. E' membro del Fachbeirat del Max-Planck-Institut für europäische Rechtsgeschichte di Frankfurt am Main, Consiglio direttivo del Centro Italiano di Studi sull'Alto Medioevo, nonché presidente dell'Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, Fondazione "Biblioteca europea di informazione e cultura" e dal 2004 del Centro Studi sul Federalismo di Torino. La figura della quale si occuperà la conferenza viene considerata unanimemente tra i padri fondatori dell'idea di unità europea. Altiero Spinelli (1907-1986) scrisse con Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni il "Manifesto per un'Europa libera e unita" (meglio noto come "Manifesto di Ventotene") durante il confino nell'isola di Ventotene, fondò nel 1943 il Movimento Federalista Europeo e, nel dopoguerra, fu uno dei protagonisti dell'azione per la Federazione europea. Membro della Commissione di Bruxelles all'inizio degli anni Settanta, fece parte del primo Parlamento europeo eletto a suffragio universale nel 1979. Fu l'artefice del Trattato di Unione europea del 1984. News ITALIA PRESS

venerdì 18 maggio 2007

All'IIC di Helsinki "Kalevala dell'Arte"

News ITALIA PRESS, 18 maggio 2007
Helsinki - Lunedì 14 maggio ha preso il via la prima delle iniziative del progetto "Kalevala dell'Arte", promosso dal gruppo teatrale Metamorfoosi di Helsinki, fondato da Davide Giovanzana e da Soile Mäkelä, in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura locale. Obiettivo del progetto, che si estenderà nell'arco di alcuni mesi, da maggio a ottobre, è quello di promuovere in Finlandia la cultura del teatro italiano con maschere.

A tal fine sono stati invitati a tenere dei laboratori due specialisti italiani del settore: Carlo Boso e Stefano Perocco.

Carlo Boso, che dopo aver recitato a lungo nella compagnia del Piccolo Teatro di Milano ha intrapreso un'attività di regista mettendo in scena Goldoni, Gozzi, Pirandello e di divulgazione della grande tradizione della commedia dell'arte, condurrà un laboratorio didattico per attori.

Stefano Perocco, noto collaboratore di molti registi, scenografo e costruttore di macchine teatrali, dedicherà il suo laboratorio alla costruzione di maschere in cuoio.

Carlo Boso e Stefano Perocco terranno inoltre una conferenza dedicata all'esame del rapporto tra la Commedia dell'Arte e il teatro di Carlo Goldoni il 24 maggio presso il teatro Koko.

A conclusione dell'attività didattica verrà messo in scena lo spettacolo "Kalevala dell'Arte", nel quale alcuni dei miti del poema epico nazionale finlandese verranno resi attraverso la gestualità, i ritmi, la mimica della commedia dell'arte.

Lo spettacolo debutterà al teatro Koko il 25 maggio e sarà replicato fino al 20 giugno.

mercoledì 16 maggio 2007

Come rilanciare la promozione della cultura italiana nel mondo

Gherardo La Francesca, Direttore Generale per la promozione della cultura italiana all’estero al Ministero degli Affari Esteri


(ANSA) – COPENAGHEN, 15 MAGGIO – In un mondo in rapido mutamento gli Istituti Italiani di Cultura hanno molte nuove opportunità per rilanciare la promozione della cultura e della lingua italiana all’estero. Come riorganizzare il lavoro? Come utilizzare le nuove tecnologie e come accrescere la promozione culturale limitando le spese? Se ne è discusso oggi a Copenaghen nel corso di una riunione fra i direttori degli Istituti di Cultura dell’area nord europea.
“L’Italia è il paese più ricco dal punto di vista della cultura e le potenzialità sono enormi”, ha detto all’Ansa il Ministro Plenipotenziario Gherardo La Francesca, Direttore Generale per la promozione della cultura italiana all’estero al Ministero degli Affari Esteri. Uno dei problemi affrontati è stato quello di una maggiore circolazione delle iniziative fra i diversi paesi in modo da renderle più ampiamente fruibili al pubblico e di ridurne le spese. “Non possiamo più permetterci il lusso di fare cose esclusivamente programmate per una sede – dice il ministro La Francesca – e ci stiamo muovendo con molta determinazione in alcuni settori prioritari, come l’arte contemporanea, il design o l’architettura, con operazioni a larghissimo raggio”. Un esempio è la mostra che espone 100 opere tratte dalla collezione della Farnesina. È partita da Sarajevo il 4 maggio scorso e girerà per due anni per l’Europa orientale, il Sud e il Nord America. Ma di primaria importanza è il maggiore ricorso da parte degli Istituti Italiani di Cultura alle nuove tecnologie. Ad esempio si stanno creando dei blog per metterli in collegamento continuo in modo da potere annotare gli eventi più interessanti per farli girare nella stessa area del mondo. Ancora più significativo è il ricorso al second life il sistema web tridimensionale che consente all’utente di partecipare ad un evento a distanza e in prima persona. “L’Italia è il primo paese al mondo ad aver aperto un Istituto Italiano di Cultura virtuale, second life – ci dice il ministro La Francesca – In questo momento viene esposta una mostra, inaugrata a Calcutta con opere di pittori emergenti italiani e di pittori emergenti indiani. Poi girerà per altri stati acquisendo la componente culturale del luogo. I risultati d’utilizzo di questo strumento, che è costato una cifra irrisoria, sono evidenti: abbiamo già superato i 10 mila visitatori, provenienti da tutto il mondo”.

lunedì 14 maggio 2007

"CINQUANT’ANNI DI MODA ITALIANA" SBARCA IN RUSSIA: LA MOSTRA PATROCINATA DAL MAE FA TAPPA NEL PAESE DEGLI ZAR

MOSCA\ aise\ 14 maggio 2007 - "Cinquant’anni di moda italiana" celebra il 10° anniversario approdando nel Paese degli Zar. La mostra itinerante patrocinata dal Ministero degli Affari Esteri, ideata e organizzata dallo Studio Galgano di Roma, infatti, dopo i successi ottenuti in America Latina e in Estremo Oriente, riprende il suo circuito europeo partendo proprio da Mosca.
Una mostra che ha portato nei musei istituzionali delle principali città del mondo le creazioni dei protagonisti della moda italiana, permettendo non solo di conoscerne storia ed evoluzione artistica, ma anche di promuovere con essa, tutti i settori di eccellenza del made in Italy.
Allestita presso l’area culturale del "Petrovsky Passage", "Cinquant’anni di moda italiana" sarà inaugurata oggi alla presenza di autorità italiane e russe tra cui la signora Roya Surdo, moglie dell’Ambasciatore d’Italia a Mosca Vittorio Surdo. L’esposizione di inserisce nell’ambito del "Chereshnevy Les" il Libero Festival delle Arti che ogni anno realizza "Bosco dei Ciliegi" con il patrocinio dell’Ambasciata d’Italia a Mosca e dell’Istituto Italiano di Cultura.
In scena le maggiori griffe di Alta Moda e prêt-à-porter: Giorgio Armani, Renato Balestra, Laura Biagiotti, Brioni, Mariella Burani, Roberta di Camerino, Helietta Caracciolo, Enrico Coveri, Etro, Fendi, Salvatore Ferragamo, Gianfranco Ferrè, Alberta Ferretti, Max Mara, Sorelle Fontana, Irene Galitzine, Gattinoni, Genny, Gucci, Krizia, La Perla, Ermanno Scervino, Lancetti, Litrico, Antonio Marras, Gai Mattiolo, Missoni, Prada, Lorenzo Riva, Fausto Sarli, Schuberth, Luciano Soprani, Trussardi, Valentino, Versace, Lucia Odelscalchi.
La storia e i protagonisti del made in Italy raccontati attraverso un’esposizione grafica; a partire dalla nascita della gloriosa alta moda nel 1950, fino ad arrivare ai nostri giorni. Come pure attraverso la proiezione di filmati ed un percorso creativo di capi storici esposti su manichino artistico Bonaveri: quale testimonianza dello stile per cui ognuno di loro si è affermato. Inoltre una serie di oggetti particolari: creazioni inedite dei maestri dell’accessorio e del bijou. Tutto inserito in un allestimento curato dall’Architetto Paolo Gabrielli e proiettato a rappresentare sia il percorso progressivo della moda italiana; che gli spazi autonomi di ricerca di ciascuno stilista.
"Cinquant’anni di moda italiana" prosegue un itinerario iniziato a Città del Messico nel 1997 e portato avanti in America Latina: Bogotà (Istituto Italiano di Cultura - 1998), Brasilia (Ambasciata d’Italia - 1999), San Paolo (Complesso Culturale Julio Préstes - 1999), Rio de Janeiro (Museo Belas Artes - 1999), Niteroi (Università Unipli - 1999), Curitiba (Museo Memorial - 1999), Montevideo (Istituto Italiano di Cultura - 2000), Antigua Guatemala (Casa Santo Domingo - 2001), Panama (Sede Figaltex - 2001), Lima (Museo d’Arte Italiana - 2001). Quindi l’Europa: Lione (Museo dei Tessuti e delle Arti Decorative – 2003), Anversa (Koningin Fabiolazzal – 2003). Inoltre l’estremo Oriente: Tokyo (Odakyu Museum - 2001), Seoul (Korean Institute of Design – 2002), Tianjin (Italian Business Park - 2002), Hanoi (Hotel Melià – 2002), New Delhi (Ambasciata d’Italia – 2002), Mumbai (Tata Theatre – 2002), Kolkata (Victoria Memorial Museum – 2003); Kuala Lumpur (National Art Gallery – 2004); Hong Kong (International Finance Centre – 2005); Jakarta (Gedung Arsip Nasional – 2005); Taipei (Taipei Fine Arts Museum – 2006).E ora finalmente l’Europa dell’Est.
Tutto il materiale in esposizione è stato gentilmente messo a disposizione da ogni singolo stilista; tranne alcune creazioni date in prestito da privati collezionisti, come l’abito da sera in raso pesante di Schuberth (1950), fotografato anche sull’Enciclopedia della Moda (Elsa De Giorgi); l’abito e soprabito in broccato oro (1958) sempre di Schuberth (Mariella Giurato Sacchi). Modelli rappresentativi del connubio nel tempo tra moda e cinema come l’abito talare delle Sorelle Fontana, indossato prima da Ava Gardner (1956) e poi riproposto per Anita Ekberg nel film "La Dolce Vita" di Fellini (1960); il famoso "Pyiama Palazzo" di Galiztine, segno dei tempi, che Claudia Cardinale portava ne "La Pantera Rosa" (1963). Inoltre il prezioso abito-bustier creato da Luciano Soprani per Jacqueline Bisset ed indossato nel film "Orchidea Selvaggia" (1988). L’abito in tulle di Prada con ricami in paillettes-oro indossato dall’attrice Cate Blanchett (2000). Lo smoking firmato Litrico indossato da Rossano Brazzi (1958) e quello realizzato da Brioni per l’invincibile "007-James Bond" alias Pierce Brosnan nell’ultimo film "Die Another Day" (2002). E poi l’inconfondibile Valentino con Fausto Sarli: maestri dell’Haute Couture. La forza dello stile e della personalità degli stilisti italiani immediatamente riconoscibile ed espressa attraverso abiti-simbolo: il tipico taglio maschile di Giorgio Armani con il suo smoking da donna "Regimental" completamente ricamato in oro e blu (1991); il "paillettato" grande e colorato nell’abito "urlo di donna" di Enrico Coveri (1997); l’abito "Bottiglietta" di Gattinoni in paillettes e jais (1991). La magia dei tessuti e lo stile fortemente etnico di Etro (2000); l’inconfondibile abito "Bambola" di Laura Biagiotti in cachemire e taffettà (2002); l’irriverenza del genio ribelle Moschino espressa nella miriade di reggiseni in pizzo nero applicati sul vestito da sera (1988); l’amore per il lusso e lo sfarzo di Versace con il suo abito di cristalli Swarovski (1998/99). La moda legata a doppio filo con la cultura attraverso l’abito "Carmen" di Renato Balestra, dedicato a Maria Callas (1996); oppure quelli ispirati alle opere di Picasso con Lancetti (1986/87). Ed ancora il bon-ton couture di Lorenzo Riva con l’abito da sposa creato per la Principessa Bianca d’Aosta (1995) e la preziosità nei ricami e nei dipinti a mano di Gai Mattiolo. Infine lo stile inconfondibile di Gucci, creato da Tom Ford; quello sofisticato di Gianfranco Ferrè, la femminilità sottolineata dall’estro di Mariella Burani, la sensualità di Genny, il "put together" di Missoni, il plissè di Krizia, la leggerezza di Alberta Ferretti e la "Madonna Nera" venerata dai minatori sardi di Antonio Marras (1998). L’inedita ed inimitabile lavorazione della pelliccia Fendi e la maestria di Trussardi nell’uso delle pelli. Fino ad arrivare agli accessori legati a personaggi celebri: la prima trousse tonda creata da Helietta Caracciolo per Jacqueline Kennedy (1975), la collana indossata da Nancy Reagan e gli orecchini realizzati per Hillary Clinton. Poi la "Bagonghi" di Roberta di Camerino tra le preferite da Grace Kelly (1959); i sandali indossati da Madonna nel film "Evita", fedeli riproduzioni di quelli creati per Evita Peròn da Salvatore Ferragamo; assieme alle ballerine modello Audrey Hepburn di "Vacanze Romane".
Per questo nuovo circuito dell’Est Europeo, parteciperanno per la prima volta tre griffes di eccellenza per la moda italiana. Ermanno Scervino con la sua moda inconfondibile tra opulenza e romanticismo. La limited edition di La Perla creata per celebrare i 50 anni del marchio.
Infine il taglio sartoriale dei "capi spalla" Max Mara con il suo prezioso Montgomery dorato. Con queste anche il lusso del gioiello design di Lucia Odescalchi. Dopo Mosca, "50 anni di moda italiana" sarà a San Pietroburgo, quindi a Kiev, in Ucraina, proseguendo poi il suo circuito nelle principali città dell’Europa orientale. (aise)

sabato 12 maggio 2007

ALLA FIERA INTERNAZIONALE DEL LIBRO DI TORINO IL VOLUME DI ALESSANDRO MASI "L’ITALIANO DELLE PAROLE"

Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri

TORINO\ aise\ 11 maggio 2007 - Sarà presentato nel pomeriggio di domenica, 13 maggio, nell’ambito della Fiera Internazionale del Libro di Torino, il volume di Alessandro Masi "L’italiano delle Parole. Appunti per una politica linguistica", edito da Anemone Purpurea (pp.167, euro 18). All’incontro interverrà, oltre all’autore, il poeta e scrittore Aldo Onorati.
Il nuovo libro di Alessandro Masi raccoglie gli articoli e i saggi scritti su temi linguistici dal Segretario Generale della Dante Alighieri e pubblicati sul quotidiano Il Tempo nell’arco dell’anno 2005. Gli argomenti trattati nell’ambito della questione della lingua sono molti, ma non a caso la prima tappa del viaggio è proprio Bruxelles, città che ha assistito alla decisione del Presidente dell’Unione Europea Josè Manuel Barroso di escludere l’italiano dalle conferenze stampa settimanali dei commissari, poi doverosamente rientrata grazie anche all’impegno della Dante Alighieri e al sostegno dei suoi oltre 400 Comitati presenti all’estero.
Alessandro Masi, critico e storico dell’arte, è Segretario Generale della Società Dante Alighieri. Tra le sue pubblicazioni "Un’arte per lo Stato" (Marotta, Napoli 1991), "Giuseppe Bottai. La politica delle arti 1918-1943" (Editalia, Roma 1992) e "Zig-Zag. Il romanzo futurista" (Il Saggiatore, 1995).
"L’italiano delle Parole", scrive Gianni Letta nella prefazione, "ricapitola il percorso complesso del cammino che fa della lingua italiana l’emblema di una nazione, simbolo apprezzato di un valore di cultura e di civiltà oggi universalmente riconosciuto. Questo libro talvolta è anche un ruvido graffiare sulle porte del potere quando questo significa ristabilire la giustizia ad un torto subito. Mi riferisco alle spesso discutibili decisioni di estromettere le traduzioni in lingua italiana prese dalla Commissione Europea contro le quali la Dante Alighieri come pure l’Accademia della Crusca hanno ritenuto opportuno ribellarsi". (aise)

venerdì 11 maggio 2007

ARRIVA LA NUOVA EDIZIONE DEL VOCABOLARIO DELLA LINGUA ITALIANA DEVOTO-OLI E LA FARNESINA NE DONA UNA COPIA A TUTTI GLI IIC

ROMA\ aise\ 11 maggio 2007 - Sarà presentata martedì prossimo, 15 maggio, alle ore 17.30, presso la Sede Centrale della Società Dante Alighieri, a Roma, la nuova edizione del vocabolario della lingua italiana "Devoto-Oli", che nella nuova edizione del XXI secolo, edita da Edumond Le Monnier (pp.3.232, euro 71,50) e curata da Luca Serianni, ordinario di Storia della Lingua Italiana all’Università La Sapienza di Roma, e Maurizio Trifone, professore di Lessicografia e Lessicologia Italiana all’Università per stranieri di Siena, sarà accompagnato anche da un cd-rom.
L’incontro è promosso e voluto dal Vice Ministro degli Affari Esteri, Ugo Intini, che, confermando l’impegno profuso dalla Farnesina per la promozione della lingua e della cultura italiane all’estero, ha donato una copia del nuovo vocabolario Devoto-Oli a tutti gli Istituti Italiani di Cultura e a tutti i Comitati della Società Dante Alighieri.
Alla presentazione romana interverranno, oltre ai curatori, il Presidente della Società Dante Alighieri, Bruno Bottai, il giornalista Paolo Conti, la docente di Linguistica Italiana all’Università La Sapienza di Roma Valeria Della Valle e la redattrice della Edumond Le Monnier Biancamaria Gismondi.
L’aggiornamento del vocabolario Devoto-Oli riporta centinaia di nuovi termini e registra tutte le variazioni sintattiche e grammaticali subite dalla nostra lingua.
La nuova edizione, curata da Serianni e Trifone, contiene nello specifico: la segnalazione di tutte le parole dell’italiano di base; l’inserimento di circa 700 nuovi neologismi di attualità e politica, nuove mode e tendenze, provenienti dai giornali e dalla televisione; l’indicazione sistematica delle reggenze dei verbi e degli aggettivi; la revisione e l’integrazione delle informazioni grammaticali presenti in tutti i lemmi (indicazione di invariabilità, plurali e femminili dubbi o difficili, revisione delle coniugazioni e degli ausiliari); la revisione e l’aggiornamento del lessico scientifico, controllato annualmente da un’équipe di specialisti; la revisione di tutti i prefissi e di tutti i suffissi e conseguente controllo di tutte le etimologie; gli alterati dei sostantivi e degli aggettivi (diminutivi, accrescitivi e peggiorativi); l’indicazione della data di prima attestazione di tutti i lemmi. (aise)

sabato 5 maggio 2007

WWW.LINGUAITALIANA.RAI.IT: PRESENTATO IN GIORDANIA IL NUOVO PORTALE RAI DEDICATO ALLA DIFFUSIONE DELL’ITALIANO

AMMAN\ aise\ 4 maggio 2007 - Ha già fatto il giro del mondo e presto arriverà anche in Giappone. Intanto il nuovo portale della RAI dedicato alla diffusione della lingua italiana www.linguaitaliana.rai.it è stato presentato in Giordania da Loredana Cornero, responsabile dell’Ufficio Studi RAI per la promozione della lingua italiana, che nei giorni scorsi ha tenuto una conferenza ad Amman, presso la sede del locale Comitato della Società Dante Alighieri.
"Creato da un anno e mezzo, il sito Internet ha già fatto il giro del mondo", ha spiegato la dott.ssa Cornero. "Presentato per la prima volta negli Stati Uniti e adottato da sei università, è poi stato illustrato in vari Paesi sudamericani e del Magreb e sta per arrivare anche in Giappone".
"I presenti hanno potuto assistere ad una dimostrazione della ricchezza di materiali contenuti nel sito, un vero e proprio contenitore di arte, letteratura, cinema, geografia e quant’altro, dedicato a coloro che nel mondo insegnano o imparano la lingua e la cultura italiana", ha affermato la prof.ssa Maria Rosaria Papa, presidente della Dante giordana, che ha promosso l’iniziativa. "Il portale", ha aggiunto, "consente di scaricare gratuitamente numerosi programmi della Televisione Italiana e di acquistarne altri a costi contenuti. Inoltre, i docenti di italiano potranno fare uso, per le loro attività, dei preziosi filmati storici dell’Istituto Luce". (aise)

All'IIC di Lisbona Maurizio Cucchi con "Il male è nelle cose"

News ITALIA PRESS, 4 maggio 2007
Lisbona - Nell'ambito del programma Lisbona città del libro avrá luogo una conferenza con Maurizio Cucchi, poeta, scrittore e critico letterario.
É prevista la lettura di poesie in italiano e in portoghese dell'antologia: Poesie 1965-2000.
Durante la conferenza, organizzata dall'Istituto Italiano di Cultura di Lisbona, sará presentato il romanzo di Maurizio Cucchi Il male è nelle cose.
Maurizio Cucchi è nato a Milano, dove vive, il 20 settembre 1945. Poeta, svolge attività giornalistica ed editoriale. I suoi versi sono compresi nei volumi Il disperso (Mondadori 1976 e Guanda 1994), Le meraviglie dell'acqua (Mondadori 1980), Donna del gioco (id.1987), Poesia della fonte (id.1993), L'ultimo viaggio di Glenn (id.1999), Per un secondo o un secolo (id.2003). Nel 2001 ha pubblicato negli Oscar Mondadori il volume riassuntivo Poesie 1965-2000 e nel 2005 il romanzo Il male è nelle cose (Mondadori). Ha vinto il Premio Viareggio nel 1983 e il Premio Montale nel 1993. Ha pubblicato il volumetto di prose su Milano Il viaggiatore di città (Lietocollelibri 2001). Ha tradotto dal francese opere di Balzac, Flaubert, Lamartine, Villiers de l'Isle-Adam, Mallarmé, Prévert ecc. Sta lavorando alla traduzione dell'intera opera narrativa di Stendhal, di cui sono apparsi, nei Meridiani Mondadori (1996 e 2002) i primi due volumi. Ha tradotto inoltre un volume di Fiabe lombarde. Ha curato le antologie Poeti dell'Ottocento (Garzanti, 1978), con Stefano Giovanardi, Poeti italiani del secondo Novecento, 1945-1995 (Mondadori 1996 e 2004), con Antonio Riccardi Nuovissima poesia italiana (Mondadori 2004), inoltre un'antologia di Poeti dialettali e le Poesie di Carlo Porta per la collana "Cento libri per mille anni" (Poligrafico dello Stato). Ha diretto la rivista "Poesia". Ha collaborato con vari quotidiani e periodici ("L'Unità", "Il Giorno", "Il Giornale", "Italia Oggi", "Repubblica", "Panorama"). Collabora attualmente con il quotidiano "La Stampa" e con le pagine milanesi de "Il Corriere della Sera".
News ITALIA PRESS

All'IIC di Zagabria: "Nuovo linguaggio televisivo per la divulgazione dell'informazione economica"

News ITALIA PRESS, 4 maggio 2007
Zagabria - All'Istituto Italiano di Cultura di Zagabria, conferenza del Professor Giuseppe Jacobini dal titolo "Nuovo linguaggio televisivo per la divulgazione dell'informazione economica".
L'intervento di Giuseppe Jacobini, attualmente docente di Giornalismo politico ed economico all'Università di Roma "La Sapienza", si pone l'obiettivo di presentare l'evoluzione del linguaggio televisivo dell'informazione economica attraverso l'esperienza concreta dei programmi che, in un arco di vent'anni dal 1986 al 2006, il giornalista Jacobini ha ideato, scritto e condotto per i canali della Rai – Radio televisione italiana.
Nel suddetto intervento verranno esemplificati, anche tramite la proiezione di filmati, i cambiamenti apportati sia alla scelta dei contenuti che ai mezzi televisivi impiegati, al fine di soddisfare le esigenze di un'informazione sempre più globalizzata e diffusa in tempo. In tale processo, un posto di rilievo ha l'impiego della tecnologia digitale e l'utilizzo del virtual set. Tutti questi elementi hanno favorito la creazione di un nuovo linguaggio televisivo, che ha visto nel recente programma Pianeta Economia di Giuseppe Jacobini, in collaborazione con l'Economist di Londra, la sua realizzazione più completa, finalizzata ad un reale e attivo coinvolgimento del pubblico televisivo. News ITALIA PRESS

giovedì 3 maggio 2007

IL MINISTRO D’ALEMA SU "PAGINE DELLA DANTE": LA SOCIETÀ UN PARTNER NATURALE DEL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI

ROMA\ aise\ 2 maggio 2007- "L’attività della Società Dante Alighieri ha radici profonde: dalla fine dell’800, essa continua ad essere impegnata in questo sforzo di promozione e divulgazione dei nostri valori culturali. Un impegno per il quale essa è divenuta per il Ministero degli Affari Esteri un partner naturale e sempre più importante. Spesso, dove non arriva la rete culturale del Ministero, i Comitati costituiscono l’unico punto di riferimento per le nostre Rappresentanze in questo settore. La sempre più stretta collaborazione con la "Dante Alighieri" permette quindi al Ministero degli Affari Esteri di svolgere nel modo migliore uno dei suoi compiti fondamentali: quello di valorizzare e promuovere all’estero lo straordinario patrimonio rappresentato dalla nostra lingua e da una tradizione culturale che, radicata in un glorioso passato, continua a dar prova di una grande ed inesauribile vitalità". Così il Ministro degli Esteri, Massimo D’Alema, descrive sul nuovo numero di "Pagine della Dante", organo d’informazione trimestrale della Società Dante Alighieri, l’intenso rapporto tra la Farnesina e la rete dei Comitati esteri della "Dante".
Il Vicepresidente del Consiglio sottolinea in modo particolare il prezioso contributo offerto dai Comitati attraverso l’organizzazione di corsi di lingua e cultura italiane e l’attiva partecipazione alle "Settimane della Lingua Italiana nel Mondo", con la promozione di numerosi eventi e manifestazioni. (aise)

martedì 1 maggio 2007

I molti traslochi della politica estera italiana

risponde SERGIO ROMANO

Corriere della Sera, 15 aprile 2007
Conoscendo il mio entusiasmo per il mondo diplomatico internazionale, accresciutosi dopo un tirocinio post laurea presso il ministero degli Esteri, un amico mi ha regalato un libro del Quai d' Orsay che valorizza le successive sedi della casa madre della diplomazia francese, nonché un analogo volume del Foreign Office. Nulla ho rinvenuto in Italia sul rapporto tra la diplomazia nazionale e le assai ben più prestigiose sedi che a Torino (Segreterie di Stato in Piazza Castello), Firenze (Palazzo Vecchio) e Roma (la Consulta, Palazzo Chigi, Villa Madama, la Farnesina) l' hanno ospitata. Potrebbe spiegarmi, le ragioni di tale disattenzione? miche.binci@tin.it

Caro Binci, davvero lei ignora l' esistenza di un libro che fa esattamente ciò che le sembra così desiderabile? Fingerò di credere alla sua disattenzione e cercherò di descriverlo. Il libro s'intitola «Dove la diplomazia incontra l'arte», è stato curato da un intelligente diplomatico, Ugo Colombo Sacco di Albiano, ed è una lunga carrellata storico-artistica attraverso i palazzi che hanno ospitato il ministero degli Esteri italiano dalla costituzione del Regno a oggi. I diplomatici hanno sempre scelto, per se stessi, i palazzi più belli delle loro capitali e li hanno sempre riempiti di quadri, arazzi, bronzi, argenti, porcellane. Il ministero degli Esteri è il salotto buono del Paese, il luogo da cui l'ospite straniero deve trarre la migliore delle impressioni possibili. Bisognerà quindi arredarlo con lusso, evitare se possibile di chiamarlo semplicemente «ministero» (un termine troppo burocratico) e dargli un nomignolo allusivo, confidenziale, una specie di strizzatina d' occhio a coloro che fanno parte della stessa corporazione. In Francia si chiama Quai d' Orsay, a Berlino durante il Secondo Reich e la Repubblica di Weimar si chiamava Friedrichstrasse, in Spagna Palazzo Santa Cruz, in Gran Bretagna Foreign Office. Persino il Dipartimento di Stato americano ha un nomignolo ironico: viene chiamato Foggy Bottom, fondo nebbioso, dal nome del vecchio quartiere di Washington in cui è sorto e forse dallo stile del linguaggio diplomatico. Incidentalmente, anche il Dipartimento di Stato, benché alloggiato in un edificio moderno piuttosto anonimo, ha un intero appartamento arredato con mobilio americano dell' epoca detta «colonial» (1750-1825). Da noi, grazie alle peregrinazioni della capitale e alle vicissitudini della politica italiana, il ministero degli Esteri ha preso il nome dei diversi palazzi in cui ha avuto sede. Colombo Sacco ci ricorda che è stato «palazzo delle Segreterie» quando era in Piazza Castello a Torino fino al 1865. È diventato «Palazzo Vecchio», fra il 1865 e il 1870, quando decise d' installare i suoi uffici nell' austera costruzione di piazza della Signoria a Firenze (castello e fortezza più che semplice palazzo) che Cosimo I aveva utilizzato come residenza ducale prima di trasferirsi a Palazzo Pitti. È stato «la Consulta» quando, dopo la presa di Roma nel settembre 1870, decise di occupare il palazzo che Ferdinando Fuga aveva costruito a un passo dal Quirinale per il tribunale d' appello dello Stato pontificio (oggi è occupato dalla Corte costituzionale). È stato «palazzo Chigi» quando Mussolini, ministro degli Esteri del suo primo governo, s' impadronì di quella che era stata sino al 1918 la sede dell' ambasciata d' Austria presso il Quirinale. I guai per la diplomazia italiana (una specie di shock culturale) cominciarono nel 1959 quando il ministero dovette lasciare Palazzo Chigi alla presidenza del consiglio e trasferirsi in una costruzione di 720.000 mq, larga 169 m e alta 51, che gli architetti Del Debbio, Foschini e Morpurgo avevano ideato per la gigantesca sede del Partito nazionale fascista in una zona paludosa dove fino a qualche anno prima «si andava con gli stivali e qualche volta in barca a caccia di beccaccini». Per superare lo shock fu deciso di attribuirgli un nome elegante (la vera Farnesina è quella costruita da Baldassare Peruzzi sulla riva destra del Tevere, dove ha sede oggi l' Accademia dei Lincei) e di fare dei suoi saloni di rappresentanza una sorta di museo dell'arte moderna italiana degli ultimi decenni. Lascio al lettore di questo bel libro giudicare in quale fra le sedi amorevolmente descritte da Colombo Sacco la politica estera italiana sia stata meglio alloggiata.
Romano Sergio