venerdì 30 novembre 2007

"FESTE NATALIZIE: L’ARTE DEI PRESEPI NAPOLETANI" IN MOSTRA A BUDAPEST

BUDAPEST\ aise\ 29 novembre 2007 - Si inaugura questo pomeriggio, alle ore 16.00, presso l’Aula Magna del Museo Nazionale Ungherese a Budapest, la mostra "Feste natalizie: l’arte dei presepi napoletani", organizzata dal Museo stesso insieme alla Provincia di Napoli e all’Istituto Italiano di Cultura di Budapest.
La mostra sarà inaugurata, alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia, Paolo Guido Spinelli, da Antonella Basilico, assessore ai Beni Culturali della Provincia di Napoli, e Miklòs Mojzer, già direttore del Museo di Belle Arti di Budapest. Parteciperanno inoltre il direttore generale del Museo Nazionale Ungherese, Tibor Kovàcs, la caposezione del Ministero della Pubblica Istruzione e della Cultura, Annamària Vigh, e il direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, Arnaldo Dante Marianacci.
La mostra si propone di presentare la storia delle tradizioni del presepe napoletano, attraverso l’esposizione di piccoli presepi: capolavori artigianali realizzati dai vari maestri d’Arte presepiale e scultori.
L’idea della mostra nasce dalle nove figure presepiali acquistate dal Museo nel 2001, alle quali andranno aggiunte altre statute napoletane prestate dalla Galleria Nazionale Ungherese, dal Museo d’Arte Applicata, nonchè opere d’arte di tematica simile dell’antica pinacoteca del Museo di Belle Arti di Budapest. La collezione dei presepi napoletani del Museo viene inoltre arricchita con altre cinque figure, offerte al Museo dalla Provincia di Napoli e dall’Istituto Italiano di Cultura di Budapest.
La mostra, che inaugura una tradizione che si ripeterà tutti gli anni presso il prestigioso Museo Nazionale Ungherese, resterà aperta fino al 10 gennaio 2008.
Seguirà alle 19.30 nel Salone dell’Istituto Italiano di Cultura di Budapest un concerto del soprano napoletano Maria De Simone, che eseguirà canzoni napoletane, accompagnata al pianoforte dal Maestro Luca Mennella, organizzato grazie alla collaborazione dell’Azienda speciale AGRIPROMOS della Camera di Commercio di Napoli e dell’Assessorato ai Beni Culturali della Provincia di Napoli, nonchè della Camera di Commercio Italiana per l’Ungheria. (aise)

NUOVO GRUPPO DI TEATRO AMATORIALE INTITOLATO A EDUARDO DE FILIPPO DEBUTTA A VANCOUVER (CANADA) IN “QUESTI FANTASMI”

VANCOUVER\ aise\ 29 novembre 2007 - Eduardo è tornato dopo oltre un quarto di secolo a colloquiare con un vivace anche se non numerosissimo pubblico di appassionati di teatro italiano in questa città dell'ovest canadese. Erano i primi anni Ottanta quando il gruppo dei Commedianti - tutti giovani e giovanissimi appartenenti alla locale comunità italiana - si cimentó al Metro Theatre di Vancouver in “Questi fantasmi”. Impegno degli attori e risposta degli spettatori furono allora lusinghieri. Tra i protagonisti dell'epoca ricordiamo in particolare Roano Azzi, Cristina Ciccone, Michele Coviello, Saro Sortino. Ci fu qualche altra rappresentazione, ma tutto finí. Non è facile portare avanti un progetto impegnativo com'è quello del teatro amatoriale, estremamente assorbente per quanti vi si coinvolgono. Un decennio fa ci fu un tentativo di rimettere in piedi il gruppo con l'apporto di nuove forze trainanti. E poi di nuovo il silenzio. Tuttavia il fuoco continuava a covare nel cuore di alcuni dei protagonisti della prima ora. Si deve oggi alla determinazione e alla passione di uno di loro, Toni Serge, cui s'è affiancato nel marzo scorso l'amico Vincenzo Celentano, la formazione nella capitale del British Columbia del nuovo gruppo Eduardo De Filippo. Nelle parole dei fondatori, il proposito è quello di presentare alle nostre comunità un ciclo di commedie del teatro italiano. Lo scopo principale è di dare vita ad un gruppo teatrale stabile che possa garantire continuità a rappresentazioni di questo genere, rinforzando i legami culturali in seno alla comunità e coinvolgendo i giovani che desiderano far parte di questo interessante progetto”.
Il ciclo teatrale ha dunque preso avvio lo scorso martedì 27 novembre con il reinterpretato “Questi Fantasmi”, commedia scritta alla fine della seconda guerra mondiale e rappresentata per la prima volta a Roma nel 1946. Nonostante gli oltre sessant'anni di età, il fascino del testo rimane in tutta la sua capacita' di narrazione e suggestione. Ricca di allusioni, di molte gag ma anche di evidenti malinconie (e diciamolo pure di sottile misogenismo: le tre donne raffigurate sono una demente, una moglie infedele e un'isterica, oggetti d'uso e di derisione per i maschi protagonisti) la commedia riesce a catturare l'attenzione dello spettatore per l'intero dipanarsi della vicenda. Uomini e donne in palcoscenico, attori della imprevedibile commedia della vita, finiscono per chiedersi insieme con il pubblico: questi fantasmi ci sono o non ci sono?
Assolutamente meritevoli gli interpreti: Vincenzo Celentano nelle vesti dell'anima in pena Pasquale Loiacono, sposo di Maria, anima perduta impersonata da Maryam Roghani; Toni Serge, l'anima nera del portinaio Raffaele; e poi Francesco Urbani in Alfredo, anima irrequieta amante di Maria Loiacono; Fiona Martinelli in Armida, anima triste moglie di Alfredo; Ciro Cecchi in Gastone, fratello di Armida; e Patrizia Coletta in Carmela, anima dannata sorella di Raffaele. Applausi a scena aperta per la bravissima Fiona (e i due bambini con tic e raffreddore che la affiancavano) oltre che per i brillanti Celentano e Serge. E di nuovo scroscianti applausi al calar del sipario, per l'intera troupe e per il regista Roberto Albertazzi, un veterano del teatro amatoriale italiano a Vancouver, sempre nuovo nella sua generosa disponibilità.
L'evento ha avuto luogo nel rinnovato salone del Centro Culturale Italiano di Vancouver, messo gratuitamente a disposizione. La scenografia è stata curata da Francesca Albertazzi, la produzione da Toni Serge e Vincenzo Celentano. Consulenza artistica di Tony Bruno, consuenza legale di Armando Petronio. Intrattenimento musicale pre-spettacolo offerto da Gianni Fuoco. Molti e generosi i sostenitori e gli sponsorizzatori del progetto, dal Console generale d'Italia Uberto Vanni D'Archirafi alla direttrice dell'Istituto italiano di cultura Alberta Lai, dal presidente del Centro Joe Finamore alla ditta New Way Concrete Forming, e ancora dall'Assocazione Campani nel mondo, Columbus Meat Market, Pizzeria Marcello e Ristorante Osteria Napoli.(anna m. zampieri pan\aise)

giovedì 22 novembre 2007

LINGUA E CULTURA ITALIANA IN SCANDINAVIA: CON LA DANTE ALIGHIERI: AD OSLO L’XI SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO PER DOCENTI

OSLO\ aise\ 21 settembre 2007 - Si è svolto ad Oslo, il 16 ed 17 novembre, presso il locale Istituto Italiano di Cultura, il IX Seminario di aggiornamento per insegnanti d’italiano in Norvegia. I lavori, aperti dal benvenuto del direttore dell’Istituto, Sergio Scapin, e da un saluto partecipato e affettuoso dell’Ambasciatore d’Italia in Norvegia, Rosa Anna Coniglio Papalia, hanno visto la partecipazione di circa cinquanta docenti di italiano provenienti da università e scuole di tutta la Scandinavia e anche da scuole e università dell’Islanda.
Alle due giornate di lavoro hanno preso parte anche i presidenti dei Comitati della Dante Alighieri di Oslo (Norvegia), Göteborg e Ängelholm (Svezia) e Copenhagen (Danimarca).
A guidare il seminario è stato il professor Giuseppe Patota, responsabile scientifico del PLIDA, che ha affrontato vari argomenti di didattica dell’italiano a stranieri e di linguistica italiana: dall’esame dei dubbi che ricorrono più spesso in chi sta imparando l’italiano alla didattica televisiva dell’italiano a stranieri, dall’opportunità di usare il vocabolario monolingue nell’insegnamento dell’italiano a stranieri all’utilizzabilità di alcuni materiali didattici presenti in rete.
Il seminario si è chiuso con una presentazione da parte di Patota della Certificazione PLIDA nell’ambito del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue che ha suscitato – come non ha mancato di sottolineare l’Addetto/Coordinatore linguistico, Marcello Matera – un grande interesse fra tutti i partecipanti. (aise)

ON LINE DUE PORTALI INTERNET SULLA CULTURA E L'INSEGNAMENTO DELLA LINGUA ITALIANA

ROMA\ aise\ 21 novembre 2007 - Negli ultimi giorni hanno debuttato in rete due portali on line a supporto della promozione della cultura italiana e dell’insegnamento della nostra lingua.
Si chiama www.interculturale.it il portale multilingue messo a punto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali che in italiano, inglese, francese e spagnolo offre un sistema di accesso integrato alle risorse tradizionali e digitali di biblioteche, archivi ed altre istituzioni culturali italiane per promuovere e valorizzare il nostro patrimonio culturale e turistico.
Allo stesso tempo, il Dipartimento di Italianistica dell’Università Ca’ Foscari di Venezia ha curato il sito www.insegnare-italiano.it dedicato ai docenti e più in generale a quanti sono interessati all’insegnamento dell’italiano a stranieri. I percorsi disponibili sono vari: strutture editoriali, mondo del lavoro, discipline collegate all’insegnamento della lingua, corsi di lingua italiana on-line gratuiti e biblioteche multimediali. (aise)

mercoledì 21 novembre 2007

Roberto Saviano racconta la mafia nell'era della globalizzazione a Stoccolma

News ITALIA PRESS, 19 novembre 2007
Stoccolma- L’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma organizza, per il prossimo 21 novembre, l’incontro con lo scrittore Roberto Saviano

Roberto Saviano è autore dell'acclamato libro Gomorra – Viaggio nell’impero economico e nel sogno di dominio della camorra, tradotto in svedese da Barbro Andersson, edito dalla casa editrice Brombergs.
Il libro tratta di come la criminalità organizzata controlla la globalizzazione dell’economia.
Saviano discuterà su questo difficile tema con la giornalista Kristina Kappelin.
La discussione avverrà in italiano e svedese.

Roberto Saviano è nato nel 1979 a Napoli. Si è laureato in Filosofia all'Università degli Studi di Napoli "Federico II", dove è stato allievo dello storico meridionalista Francesco Barbagallo. Collabora con quotidiani e periodici, quali La Repubblica, L’Espresso Il Manifesto ed Il Corriere del Mezzogiorno.

Suoi racconti e reportage sono apparsi su Nuovi Argomenti, Lo Straniero, Nazione Indiana, Sud, e si trovano inclusi in diverse antologie fra cui Best Off. Il meglio delle riviste letterarie italiane (Minimum Fax 2005), e Napoli comincia a Scampia (L'Ancora del Mediterraneo 2005). In modo particolare la sua notorietà è dovuta agli interventi su vari blog, come www.NazioneIndiana.com. Saviano fa anche parte del gruppo di ricercatori dell’Osservatorio sulla camorra e l’illegalità. Il suo primo libro, Gomorra (edito da Mondadori), è uscito a maggio del 2006. Si tratta di uno sconvolgente viaggio nel mondo affaristico e criminale della camorra fortemente accusatorio nei confronti delle attività camorristiche, che ha ottenuto da subito un grande successo. Per questo motivo, ha subíto pesanti minacce (confermate da dichiarazioni
di collaboratori di giustizia) e dopo le indagini dei Carabinieri di Napoli, gli è stata conferita una scorta
e lo ha cautelativamente trasferito lontano da Napoli. Roberto Saviano con Gomorra ha vinto: il Premio Viareggio-Repaci Opera Prima, il Premio Giancarlo Siani, il Premio Dedalus, il Premio Lo Straniero, Il Premio Edoardo Kihlgren. News ITALIA PRESS

domenica 18 novembre 2007

Mondovì piange la scomparsa di Giacomo Oreglia

PMNet, periodico multimediale per la provincia di Cuneo, 15 novembre 2007
Con un telegramma inviato all’addetto reggente dell’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, dott. Raffaele Pentangelo, il sindaco di Mondovì, Stefano Viglione, ha espresso il cordoglio suo personale e dell’intera cittadinanza per la scomparsa del professor Giacomo Oreglia, deceduto a Stoccolma all’età di 83 anni.

«Il sindaco, la Giunta e il Consiglio comunale di Mondovì - si legge nella missiva -unitamente all’intera cittadinanza, piangono la scomparsa dell’illustre concittadino Giacomo Oreglia, uomo di arti e lettere, nonché lucido testimone del nostro tempo».

Nato a Mondovì nel 1924, Oreglia si era trasferito in Svezia nel 1949. Saggista, ideologo, scrittore, poeta, regista teatrale e traduttore, è stato il maggior mediatore di cultura tra l’Italia e la Svezia. Ha infatti introdotto nel Paese scandinavo le liriche dei principali poeti italiani attraverso la casa editrice “Italica”, da lui fondata, che fece conoscere agli svedesi, tra gli altri, le opere di Salvatore Quasimodo ed Eugenio Montale, entrambi poi premiati con il prestigioso Nobel per la Letteratura.

Il professor Oreglia, docente di letteratura italiana all’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, è stato insignito dottore honoris causa dall’Università della capitale svedese ed ha pubblicato decine di volumi: Dalla Commedia dell’Arte alla Poesia Svedese, Commenti sulla Divina Commedia, Tommaso Campanella, La vita e l'opera di Dante Alighieri, Dante Anarca e i suoi sei maestri, Roma brucia.

sabato 17 novembre 2007

Dödsfall Giacomo Oreglia

HD, 17 novembre 2007
Giacomo Oreglia, författare, översättare och bokförläggare, Stockholm, har avlidit i en ålder av 83 år.
Han växte upp i Italien där han doktorerade vid universitetet i Turin 1948 och kom till Sverige året därpå som stipendiat. Giacomo Oreglia var under många år verksam som docent i litteratur- och teaterhistoria vid Italienska Kulturinstitutet och Stockholms universitet. Han utnämndes till hedersdoktor 1974.
Inför 80-årdagen prisades han av Svenska Akademien som ett erkännande för mångåriga insatser som kulturförmedlare mellan Italien och Sverige. På egna bokförlaget "Italica" har Giacomo Oreglia bland annat översatt August Strindberg, Pär Lagerkvist, Tomas Tranströmer och Harry Martinsson till italienska. Han har på svenska utgivit böcker om Dante Alighieri.

venerdì 16 novembre 2007

Video » Un istituto italiano di cultura su Second Life

Roma, 15 nov. 2007 (Adnkronos) - Si è aperta a Roma la IV conferenza dei direttori degli istituti italiani nel mondo. Un'occasione per lanciare nuove strategie di promozione culturale del nostro Paese.
Guarda il video :
http://www.adnkronos.com/IGN/Video/?vid=1.0.1559708988

giovedì 15 novembre 2007

CULTURA: A ROMA I DIRETTORI DEGLI ISTITUTI ITALIANI ALL'ESTERO

Roma, 15 nov. 2007 (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - "La cultura, la politica e l'economia sono fortemente legati ma nessun Paese come l'Italia ha nella cultura il motore della sua economia. Quello che si apre oggi e' un appuntamento periodico per fare il punto sull'efficienza e l'efficacia dei nostri sforzi nella promozione culturale evidenziando il processo di revisione, iniziato da oltre un anno, teso alla valorizzazione del contemporaneo". Lo ha dichiarato Ugo Intini, vice ministro degli Affari Esteri, nel presentare oggi alla Farnesina la IV riunione dei Direttori degli Istituti italiani nel mondo dal titolo ''La cultura e' energia rinnovabile''.

In programma da oggi sino al 17 novembre la riunione sara', dunque, un occasione importante di confronto tra gli otto Direttori, in qualita' di rappresentanti delle varie macroareee geografiche, ed alti esponenti del mondo politico, autorita' del Ministero nonche' qualificati opreratori del mondo della cultura italiana. Un appuntamento nel quale, dunque, si individueranno iniziative concrete nella direzione della promozione del "contemporaneo", sia in termini contenutistici sia metodologici.

Da un lato, infatti, la promozione della cultura italiana nel mondo puntera', senza tralasciare ambiti "classici", su arte moderna e contemporanea, moda, architettura, design testimonianze efficaci dell'ecccellenza del "Made in Italy"; dall'altro l'azione di promozione culturale stessa si avvarra' non solo della rete di Istituti di Cultura Italiani all'estero e delle sedi diplomatico-consolari dislocate in ben 108 Paesi, ma anche delle piu' moderne tecnologie e di "economie di scala", permettendo la circuitazione di grandi eventi culturali in piu' location.

"LA CULTURA È ENERGIA RINNOVABILE": AL VIA ALLA FARNESINA LA IV RIUNIONE DEI DIRETTORI DEGLI ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA

ROMA\ aise\ 15 novembre 2007 - "In Italia cultura, politica ed economia vanno di pari passo, ma la cultura viene prima", perché "è il grande traino del nostro Paese". Ne è convinto il vice ministro agli Affari Esteri, Ugo Intini, che, insieme al direttore generale per la Promozione Culturale, Gherardo La Francesca, ha presieduto oggi, alla Farnesina, la conferenza stampa di presentazione della IV riunione dei direttori degli Istituti Italiani di Cultura.
Una conferenza stampa iniziata con un ritardo "di buon auspicio", perché più a lungo del previsto si è protratto questa mattina l’incontro tra i direttori degli IIC e il vice ministro Intini. La riunione, appuntamento ormai periodico del Ministero, è proseguita nel pomeriggio e si protrarrà sino a sabato, 17 novembre, per una tre giorni intensa e costruttiva, hanno sottolineato Intini e La Francesca, volta a fare il punto sulle strategie di promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo.
Che la cultura sia un "asset essenziale" per il nostro Paese e per la politica estera italiana emerge evidente dallo slogan che accompagna quest’anno la riunione: "La cultura è energia rinnovabile". Lo ha ribadito ancora una volta Intini, che ha definito il nostro patrimonio culturale "unica vera fonte di energia rinnovabile, che anziché esaurirsi, moltiplica nel tempo le sue potenzialità". Ma non sempre politica e Istituzioni lo hanno compreso. "L’Italia è come un imprenditore che finora ha sfruttato questa eccezionale risorsa solo per una piccola parte", ha osservato il vice ministro.
La Farnesina invece ha già da tempo avviato un "nuovo corso" e, al termine di questi tre giorni di riunione, sarà stato possibile non solo valutare l’efficacia degli sforzi sin qui messi in atto, ma anche definire un più chiaro "processo di revisione e rilancio" della politica culturale italiana nel mondo.
Negli ultimi due anni, dalle riunioni d’area preparatorie di questa IV riunione, è infatti emersa con chiarezza la domanda di un nuovo modello di promozione culturale, che, senza mai dimenticare la dimensione storica della nostra cultura, quella che Intini ha definito "il nostro di più", metta però l’accento sul contemporaneo: dall’arte al design, dall’architettura allo spettacolo. È quello che chiedono oggi a gran voce i "manager" della nostra promozione culturale all’estero.
Per dare adeguate risposte a tali istanze la Farnesina sa di dover abbandonare un "approccio artigianale" per adottarne uno "imprenditoriale", fatto di priorità e strategie ben definite e concrete, hanno assicurato Intini e La Francesca, entrambi consci di avere a disposizione limitati finanziamenti – 20milioni di euro l’anno per la promozione culturale in tutto il mondo non sono senza dubbio molti – ma anche una rete culturale, fatta di 90 Istituti e 63 Rappresentanze, che non ha eguali ed ha conquistato negli anni un forte radicamento nelle realtà dei Paesi in cui è presente.
Occorre dunque applicare ai nuovi progetti culturali il principio delle "economie di scala", ad esempio con la circuitazione di grandi eventi. Bisogna realizzare "il minor numero di iniziative possibili in un unico Paese, favorendo piuttosto pochi grandi eventi che coprano più sedi", ha spiegato il direttore generale La Francesca, ricordando che tale modalità d’intervento è in atto già da tempo con la circuitazione della Collezione d’Arte Contemporanea della Farnesina che, presentata negli anni scorsi in Asia, sta ora concludendo il proprio tour nei Paesi dell’est Europa e approderà nel 2008 in Sud America.
Il nuovo piano di revisione e rilancio della promozione culturale non potrà non sfruttare le risorse offerte alle tecnologie innovative. Ecco perché si deve puntare a mostre "leggere", che possano essere distribuite in tutto il mondo su un semplice supporto tecnologico, ad esempio un cd, per poi essere stampate localmente. Si realizzeranno così iniziative "forse di minor profilo", ha sottolineato La Francesca, ma con un evidente risparmio ed il non secondario pregio della "simultaneità". Anche in questo caso la Direzione Generale non ha perso tempo e già in occasione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo ha portato, con questa metodologia, la mostra "Il mare di Salgari" in oltre 30 Istituti Italiani di Cultura.
Si pensa infine a sviluppare "pacchetti d’area" in grado di portare la lingua e la cultura italiana anche in aree in cui non sono finora presenti IIC. Seguendo questo principio è stata organizzata la mostra "Italian style: dressing body and daylife", inaugurata lunedì scorso a Doha, in Qatar, dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "La mostra", ha spiegato il direttore La Francesca, "fa parte di un pacchetto di due iniziative che, con costi bassissimi, si irradieranno nella zona del Golfo, laddove non abbiamo Istituti Italiani di Cultura, ma dove la cultura italiana non può non essere presente".
La Farnesina punta anche agli accordi di cooperazione. "Stiamo lavorando ad una serie di intese operative", specie con Rai International, ma anche con la Dante Alighieri, con la quale si prevede la realizzazione di un cd per imparare la lingua italiana da distribuire nelle edicole, e le Università italiane, ha spiegato il vice ministro Intini, che ha poi anunciato la firma ieri di un accordo di collaborazione per la promozione culturale all’estero tra il Ministero dei Beni Culturali, il "produttore di eventi", e il Ministero degli Affari Esteri, "il distributore di eventi".
Lo stesso Ministero per i Beni Culturali ha offerto una versione digitalizzata del Cenacolo di Leonardo da Vinci per l’Istituto Italiano di Culturale virtuale di Second Life. Un’altra scommessa vinta dalla Farnesina, prima Istituzione nel mondo ad investire sulla piattaforma digitale. "Un nostro piccolo primato", ha commentato La Francesca, che ad un "costo irrisorio" registra oggi ottimi risultati con "parecchie decine di migliaia di visitatori", numerose partnership – come quella con la Fondazione New York, che lì ha esposto la mostra "The most beautiful avatar" – e, perché no, anche un corso sperimentale di lingua e cultura italiana. È quello realizzato insieme all’Università per Stranieri di Siena, presente oggi in conferenza stampa proprio attraverso Second Life, in una una sorta di video-conferenza virtuale.
Nella Sala Conferenze Internazionali della Farnesina, accanto al vice ministro Intini e al direttore generale La Francesca, erano presenti oggi, fisicamente però, anche 8 direttori in rappresentanza delle varie macroaree geografiche in cui si divide la rete degli Istituti Italiani di Cultura: Giuliana Dal Piaz di Buenos Aires, per l’America Latina; Gabriella Fortunato di Damasco, per l’Africa e il Medio Oriente; Dante Arnaldo Marianacci di Budapest, per parte dell’Europa dell’Est e della Russia; Maria Mazza di Amburgo, per l’Europa del centro-nord; Elio Traina di Barcellona, per il resto dell’Europa; Ezio Peraro di Sofia, per la penisola balcanica e la Turchia; Paolo Sabatini di Shanghai, per il sud-est asiatico, il Giappone e l’Oceania; e Francesca Valente di Los Angeles, per l’America del Nord.
Proprio la direttrice Valente è intervenuta, in qualità di portavoce di tutti i suoi colleghi, per illustrare caratteristiche, compiti e modalità di azione degli IIC. "Dirigere un Istituto Italiano di Cultura non è un mestiere, ma una vocazione", ha osservato, definendo quale sia il "delicato compito" della nostra "diplomazia culturale". Delicato perché non può essere ridotto unicamente ad un se pur "straordinario strumento di promozione culturale". Gli IIC devono interagire con le Istituzioni locali, coinvolgendo in un processo virtuoso l’intero Sistema Italia presente sul territorio. Ma soprattutto l’opera dei nostri Istituti all’estero è fondamentale per "l’inserimento dei connazionali in loco". Non si può infatti dimenticare che "il pubblico degli IIC consta di tre componenti": quella locale, quella italiana e quella degli oriundi, ossia gli italiani di seconda, terza e anche quarta generazione verso i quali, ha evidenziato la Valente, "svolgiamo una missione particolarmente importante" per "il recupero e la salvaguardia della loro identità storica".
Una visione della missione degli IIC che non poteva non trovare d’accordo l’on. italovenezuelana Mariza Bafile, che, presente alla conferenza stampa, ha anzi auspicato una "svolta" nell’azione della promozione culturale all’estero. "Gli Istituti Italiani di Cultura si facciano promotori in Italia della cultura italo-estera", che rappresenta un "mondo ricco e variegato". Gli IIC potrebbero essere un "luogo d’incontro delle culture che esprimiamo noi italiani all’estero", un luogo, ha concluso, in cui "questo patrimonio potrebbe essere valorizzato e fatto conoscere anche all’Italia".
Chissà che il suggerimento dell’on. Bafile non maturi in questi tre giorni di riunione alla Farnesina, dove i direttori degli IIC incontreranno e si confronteranno con alti esponenti del mondo politico – i presidenti della Commissione Esteri e Cultura della Camera, Umberto Ranieri e Pietro Folena, ma anche diversi rappresentanti del MiBAC – e della Farnesina – dopo il segretario generale Giampiero Massolo e gli stessi Intini e La Francesca, il vice ministro Franco Danieli - e con qualificati esponenti del mondo della cultura italiana, nel campo del cinema, della musica, del teatro, della danza, della promozione della lingua e dei media. (raffaella aronica\aise)

Stoccolma. E' morto Giacomo Oreglia

All’età di 83 anni è deceduto a Stoccolma Giacomo Oreglia, Saggista, ideologo, scrittore, poeta, regista teatrale e traduttore monregalese.

Cuneo, GR6 Notizie
Nato a Mondovì nel 1924, Oreglia si era trasferito in Svezia nel 1949. È stato il maggior mediatore di cultura tra l’Italia e la Svezia. Ha infatti introdotto nel Paese scandinavo le liriche dei principali poeti italiani attraverso la casa editrice “Italica”, da lui fondata, che fece conoscere agli svedesi, tra gli altri, le opere di Salvatore Quasimodo ed Eugenio Montale, entrambi poi premiati con il prestigioso Nobel per la Letteratura. Il professor Oreglia, docente di letteratura italiana all’Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma, è stato insignito dottore honoris causa dall’Università della capitale svedese ed ha pubblicato decine di volumi: Dalla Commedia dell’Arte alla Poesia Svedese, Commenti sulla Divina Commedia, Tommaso Campanella, La vita e l'opera di Dante Alighieri, Dante Anarca e i suoi sei maestri, Roma brucia.

IV Conferenza dei direttori degli Istituti Italiani di Cultura

La riunione servirà a per fare il punto sull’efficacia delle iniziative intraprese e sulle strategie future. Intini: “Dobbiamo sapere che la cultura italiana è un’energia rinnovabile, ma anche un grande motore per le altre eccellenze dell’Italia”. La Francesca: “Il nostro paese è stato il primo ad aprire su Second Life un Istituto di Cultura virtuale”, Bafile: “Gli Istituti dovrebbero valorizzare e far conoscere all’Italia la cultura italo- estera”

INFORM - N. 213 - 15 novembre 2007
ROMA - “Questo appuntamento ci consente di verificare l’efficacia dei nostri sforzi e di mettere in luce come la Farnesina abbia dato vita ad un nuovo corso e ad una riforma dal basso dell’attività degli Istituti di Cultura. Ci stiamo impegnando per fornire alla rete degli Istituti il giusto prodotto da vendere e da distribuire. Dobbiamo sapere che la cultura italiana è un’energia rinnovabile, ma anche un grande motore per le altre eccellenze della nostra Italia. La cultura, la politica l’economia si tengono strettamente per mano e vanno avanti di pari passo”. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri Ugo Intini nel corso della presentazione alla stampa della quarta Conferenza dei Direttori degli Istituti Italiani di Cultura nel mondo che oggi ha preso il via alla Farnesina con l’incontro fra gli otto direttori, scelti dai loro colleghi in rappresentanza delle macroaree geografiche in cui si suddivide la rete, e il presidente della Commissione Esteri della Camera Umberto Ranieri. I direttori sono inoltre stati ricevuti dal ministro degli Esteri Massimo D’Alema. Previsto anche un incontro con il vice ministro degli Esteri Franco Danieli. La tre giorni di lavoro, che si concluderà sabato 17 novembre, cercherà di approfondire varie arie tematiche, legate alla promozione culturale, linguistica e informativa (arte antica. moderna e contemporanea, cinema, musica, teatro e danza), e di portare avanti una dettagliata analisi dell’uso delle nuove tecnologie da parte degli Istituti di Cultura.

“Oggi utilizziamo molto di più le nuove tecnologie - ha spiegato Intini dopo aver ricordato che per la promozione culturale sono a disposizione solo 20 milioni di euro - e stiamo lavorando per passare da una fase artigianale, nella produzione dei nostri avvenimenti culturali, ad una fase industriale che, attraverso la creazione di un’economia di scala, consenta innanzitutto di promuovere grandi eventi in grado di essere circuitati fra i nostri Istituti dislocati nei vari paesi. Dobbiamo puntare - ha aggiunto - ad una forte programmazione dal centro e ad un efficace coordinamento della rete, perché adesso ciascuno va per conto proprio. E visto che il made in Italy vive di cultura, anche l’imprenditoria privata dovrebbe fare la sua parte”. Intini ha annunciato la firma, da parte del ministero degli Affari Esteri e del ministero per i Beni Culturali, di un’intesa volta a rafforzare la produzione delle iniziative culturali per l’estero. Fra i progetti in via di realizzazione segnalati dal vice ministro la creazione di corsi d’italiano su Cd da distribuire all’estero insieme ai quotidiani stranieri (al programma collabora la Dante Alighieri) e l’attivazione di un unico sito per tutti gli Istituti di Cultura , denominato “Indire”, che consentirà una panoramica delle attività portate avanti in 108 paesi e conterrà materiale didattico per l’insegnamento della lingua italiana.

Della circuitazione degli eventi ha parlato anche il direttore generale per la Promozione Culturale Gherardo La Francesca che ha sottolineato come al momento questa strategia - la collezione d’arte contemporanea della Farnesina a fine anno partirà per il Sud America - stia risultando vincente. Un’azione culturale, quella del Mae, che si orienta anche verso la realizzazione di mostre leggere, distribuite su Cd e stampate in loco dai vari Istituti di Cultura, che possono essere esposte in contemporanea da più sedi. Sono inoltre in via di realizzazione “pacchetti d’area” che consentano di portare le nostre iniziative culturali in territori, come i paesi del Golfo o l’Asia Centrale, dove non sono presenti gli Istituti Italiani di Cultura. Di estrema importanza anche la distribuzione agli Istituti di materiale televisivo che può essere trasmesso sui canali locali dei vari paesi. “L’Italia è il primo paese al mondo - ha aggiunto La Francesca - che ha aperto un Istituto di Cultura virtuale su Second Life, la comunità tridimensionale presente su Internet. Il servizio offre agli studenti di tutto il mondo la possibilità di ammirare le nostre opere d’arte e di frequentare corsi di lingua interattivi”.

“Gli Istituti italiani di Cultura - ha affermato direttore dell’IIC di Los Angeles Francesca Valente che ha parlato in qualità di portavoce degli otto rappresentanti delle varie aree - concorre con il paese ospitante al processo d’integrazione e all’inserimento dei nostri connazionali nelle società di residenza. Il pubblico dell’Istituto è formato da cittadini del nostro paese che per vari motivi risiedono temporaneamente all’estero, dalla comunità locale del paese ospitante e infine dagli emigrati italiani di seconda, terza e quarta generazione, tuttora consapevoli del retaggio culturale dei loro antenati. Nei confronti di questi ultimi - ha spiegato la Valente - la missione dell’Istituto è particolarmente importante e consiste nel curare, da un lato, la loro integrazione nel contesto locale, e dall’altro il recupero e la salvaguardia della loro identità storica”. La Valente ha ricordato che il direttore dell’Istituto deve pianificare a breve e lungo termine l’azione del suo ufficio, cercare di portare sempre a compimento i progetti intrapresi, documentare meticolosamente la propria attività culturale, promuovere adeguata informazione e fornire occasioni e luoghi d’incontro per le nostre comunità all’estero.

Dopo il saluto del presidente della “Dante Alighieri” Bruno Bottai, che ha dato un giudizio positivo sull’opera di rilancio della promozione culturale intrapresa dal Ministero degli Esteri, la deputata dell’Ulivo Mariza Bafile, eletta nella ripartizione Sud America, ha evidenziato come a volte il lavoro degli Istituti italiani di Cultura sia più rivolto alle comunità locali, piuttosto che alle nostre collettività. Due realtà che invece hanno eguale importanza. “A mio avviso - ha proseguito la Bafile - gli Istituti italiani dovrebbero trasformarsi in un luogo d’incontro delle culture espresse dagli italiani all’estero. Troppo spesso infatti in questi uffici non c’è conoscenza delle eccellenze artistiche culturali che esprimono le nostre comunità. Questo impedisce anche di far arrivare nel nostro Paese l’eco di quanto costruisce positivamente il meticciato fra le culture italiane e quelle locali. Un mondo molto ricco, quello della cultura italo-estera, che invece gli Istituti dovrebbero valorizzare e far conoscere all’Italia”. (Goffredo Morgia - Inform)

martedì 13 novembre 2007

In ricordo di Giacomo Oreglia ...

Giacomo Oreglia


Attualità di Dante: presentato a Copenaghen libro di Giacomo Oreglia

INFORM - N. 224 - 23 novembre 2002
COPENAGHEN . Dante Alighieri, il grande poeta, il padre della lingua italiana, è ancora attuale, oggi, a distanza di 800 anni. Lo motiva Giacomo Oreglia nel suo libro "Dante - Liv, Verk og Samtid" (editore Hjalmarson & Högberg) presentato a Copenaghen nella sede dell'Istituto Italiano di Cultura e alla Dante Alighieri di Aarhus in due conferenze tenute dall'autore rispettivamente il 13 e il 15 novembre in presenza di un pubblico numeroso e appassionato. Un pubblico che nella capitale danese ha visto confluire anche molti soci della Dante Alighieri di Malmö e Lund (Svezia).

Oreglia ha dedicato la sua vita a promuovere la lingua e la cultura italiana in Svezia e in Scandinavia con moltissime iniziative che sono valse ad attribuirgli alcuni prestigiosi riconoscimenti come la Laurea "honoris causa" dell'Università di Stoccolma. Nel 1958 ha fondato e dirige tuttora la casa editrice di cultura Italica che ha pubblicato in svedese, con testo originale a fianco, alcuni dei maggiori autori italiani come Quasimodo, Montale, Saba, Ungaretti, Luzi. Ha tradotto in italiano opere di scrittori svedesi introdotte con articoli e saggi e ha ottenuto il raro consenso di Ingmar Bergman per tradurre alcuni manoscritti dei suoi film, che sono stati trasmessi per radio dalla Rai. Ha curato diverse antologie monografiche sui poeti svedesi, due antologie in svedese dedicate agli scrittori italiani classici e moderni, ha scritto opere su Giordano Bruno e su Tommaso Campanella, un libro sulla Commedia dell'Arte pubblicato recentemente in Svezia da Ordfront Förlag, e poi Dante: il libro già nominato e un poema ideologico-visionario dal titolo "Dante Anarca", che è stato musicato dal compositore Eliasson e trasmesso dalla radio svedese.

Giacomo Oreglia è senza dubbio un profondo conoscitore della cultura italiana e di quella svedese. Ciò nonostante forti dissidi avuti con alcuni settori dello Stato italiano negli anni Ottanta, lo hanno portato ad abbandonare il lavoro all'Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma e gli hanno dato molte amarezze. Tuttavia non ha mai perso la sua vivacità, il suo estro, la sua voglia di studiare, scrivere, comunicare. Perché Oreglia è anche un ottimo comunicatore, un uomo che ama il contatto con il pubblico, che non usa un linguaggio accademico e che sa avvincere gli ascoltatori. Forse nella figura di Dante scorge anche parti di sé quando, parlando al pubblico, sostiene che con la Divina Commedia il Poeta ha sempre destato grandi entusiasmi e grandi furori polemici.

Dante, dice Oreglia, era politicamente "scorretto", un libertario che non aveva rispetto per i potenti al punto da aver messo all'inferno cinque Papi per colpe gravissime, come la pederastia, che fa pensare ancora oggi al caso dei preti negli Stati Uniti. E Dante ha una grande attualità. La sua lingua è particolare, insieme dotta e semplice e il Poeta sa dare risposta a tutte le nostre problematiche, da quelle politiche a quelle religiose, culturali, sessuali. L'invito rivolto a chi lo ascolta è di studiarlo (anzi di portarsi sempre in tasca il "Dantino") perché leggendolo dice Oreglia di trovare ogni volta sempre qualcosa di nuovo. "Nella Divina Commedia troviamo una dinamica tensione, un fluido caleidoscopico, un'opera aperta che il lettore ha il compito di portare avanti nella sua interminabile realizzazione. Dante si proietta sempre nel futuro, fa riflettere sul destino del mondo. Eppure nel corso dei secoli è stato denigrato. Marx lo ha molto apprezzato, ma spesso è stato visto dal potere laico e curiale come un pensatore pericoloso verso le mire espansionistiche, trattato come un eretico da scomunicare. Era un francescano, un pauperista, un intellettuale militante che per i suoi ideali di libertà, di pace, di unità del mondo ha messo a rischio la sua vita. Per questo, afferma Oreglia, ai nostri tempi, di viltà, di mancanza di coraggio nell'esprimere le proprie opinioni, è ancora un modello a cui ispirarsi". (Inform)

Giacomo Oreglia tra Italia e Svezia

Corriere della Sera, 13 novembre 2007
È morto a Stoccolma Giacomo Oreglia, lo scrittore piemontese che per decenni ha promosso la lingua e la cultura italiana in Svezia. Aveva 83 anni. Saggista, poeta, regista e traduttore, Oreglia si era trasferito in Svezia nel 1949.
Attraverso l'attività dell'«Italica», la casa editrice da lui fondata, aveva fatto conoscere agli svedesi le liriche dei maggiori poeti italiani, da Salvatore Quasimodo a Eugenio Montale.

È morto Oreglia, voce dell'Italia in Svezia

Aveva 83 anni, promosse la nostra cultura
Gazzetta del Sud, 13 novembre 2007 - È morto a Stoccolma all'età di 83 anni Giacomo Oreglia, lo scrittore piemontese che per decenni ha promosso la lingua e la cultura italiana in Svezia. Saggista, ideologo, poeta, regista teatrale e traduttore, Oreglia si era trasferito nel Paese scandinavo nel 1949.
In Svezia aveva portato le liriche dei maggiori poeti italiani attraverso l'Italica, la casa editrice da lui fondata, tradotte dall'allora segretario generale permanente della Accademia Reale di Svezia, l'italianista Anders Oesterling.
Le sue opere fecero conoscere agli svedesi Salvatore Quasimodo ed Eugenio Montale, entrambi poi premiati con il Nobel. Ha pubblicato decine di volumi, dalla «Commedia dell'Arte» alla «Poesia Svedese», «Commenti sulla Divina Commedia», «Tommaso Campanella», «La vita e l'opera di Dante Alighieri», «Dante Anarca e i suoi sei maestri» e «Roma brucia».
Oreglia è stato docente di letteratura italiana all'Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma e dottore honoris causa dell'Università della capitale svedese.
Dopo il Nobel a Quasimodo nel 1959, e a Montale nel 1975, Oreglia si era guadagnato la fama di personalità influente presso l'Accademia reale svedese, l'istituzione che assegna il prestigioso premio. Ma che Oreglia godesse comunque di questa stima in Svezia è provato appunto dalla laurea honoris causa ricevuta dall'Università di Stoccolma.

Grave lutto per la cultura italiana in Svezia

Giacomo Oreglia

News ITALIA PRESS, 12 novembre 2007
È deceduto nella scorsa notte (12/11) a Stoccolma all'ètà di 83 anni Giacomo Oreglia Era nato a Mondovì nel 1924 e dal 1949 si era trasferito in Svezia.
Saggista, ideologo, scrittore, poeta, dibattitore, regista teatrale e traduttore, è stato il maggior maediatore di cultura tra l'Italia e la Svezia.
Ha introdotto nel Paese scandinavo le liriche dei maggiori poeti italiani attraverso l'ITALICA, la casa editrice da lui fondata, che fecero conoscere agli svedesi Salvatore Quasimodo e Eugenio Montale, ambedue poi premiati con il prestigioso Nobel. Ha inoltre ha tradotto e pubblicato antologie dei più noti poeti svedesi.
Ha pubblicato decine di volumi, dalla Commedia dell'Arte alla Poesia Svedese, Commenti sulla Divina Commedia, Tommaso Campanella, La vita e l'opera di Dante Alighieri, Dante Anarca e i suoi sei maestri e Roma brucia.
Giacomo Oreglia è stato docente di letteratura italiana all'Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma ed è stato insignito dottore honoris causa dall'Università della capitale svedese. News ITALIA PRESS

domenica 11 novembre 2007

La migliore produzione cinematografica italiana degli ultimi anni arriva in Finlandia

News ITALIA PRESS, 8 novembre 2007
Helsinki - Il 9 novembre prossimo prenderà il via la nona edizione della rassegna Italian Cinema Today presso il Cinema Diana di Helsinki. La manifestazione, molto attesa dal pubblico, intende offrire una vetrina della migliore produzione cinematografica italiana degli ultimi anni. L'edizione 2007 sarà inaugurata con il film “L'aria salata” firmato da Alessandro Angelini, uno degli autori emergenti del cinema italiano, alla presenza di uno dei protagonisti, l'attore Giorgio Colangeli.
Ad esso faranno seguito “Uno su due” di Eugenio Cappuccio, un film che pone un giovane e brillante avvocato di fronte ad una inaspettata malattia che lo costringerà a rivedere le proprie scelte di vita; la commedia dolce-amara “La terra” di Sergio Rubini, con lo stesso regista come protagonista insieme al fedele Fabrizio Bentivoglio ed a Claudia Gerini. Della selezione di sette pellicole fanno parte inoltre “Io e Napoleone” di Paolo Virzì, un ritratto di Napoleone visto attraverso lo sguardo del suo giovane segretario; “Apnea”, un noir di Roberto Dordit, con l'affermato Elio De Capitani e Claudio Santamaria, uno degli attori più acclamati degli ultimi anni; “Le rose del deserto”, ultima prova del grande maestro della commedia all'italiana Mario Monicelli, che narra con vena tragicomica un episodio della guerra coloniale libica, con un prestigioso cast di attori del calibro di Michele Placido, Alessandro Haber e Giorgio Pasotti; e infine “L'orchestra di Piazza Vittorio”, documentazione dell'esperimento di integrazione di musicisti immigrati condotto a Roma da Agostino Ferrante.
La rassegna, che si protrarrà fino al 15 novembre è stata promossa dall'Istituto di Cultura in collaborazione con l'Associazione Made in Italy di Roma, l'Helsinki International Film Festival e l'Ufficio Culturale del Comune di Helsinki.
Dopo la tappa finlandese la rassegna proseguirà per Stavanger (Norvegia) e per Reykjavik (Islanda). News ITALIA PRESS

mercoledì 7 novembre 2007

Nicola Lecca, giovane scrittore italiano, ospite all'Istituto Italiano di Cultura a Francoforte

NewsITALIAPRESS, 6 novembre 2007 - Appuntamenti con la letteratura giovane: Nicola Lecca presenta giovedì 8 novembre, alle ore 19.30, all' Istituto Italiano di Cultura di Francoforte (Senckenberganlage10-12), il suo romanzo "Hotel Borg", Mondatori 2006 (traduzione tedesca "Hotel Borg", C. Bertelsmann Verlag).

L' Autore. Classe 1976, cinque romanzi pubblicati alle spalle e tanti progetti nella valigia. Nicola Lecca, sardo di origine ma senza fissa dimora, è uno scrittore atipico nel panorama della nuova generazione di autori italiani.
Sempre in viaggio per tutta Europa, ha fatto i più disparati lavori, dal lavapiatti al cameriere, fino a quello di executive officers della Royal Festival Hall a Londra. Un inverno approda in Islanda, isola di vento e di ghiaccio, di atmosfere rarefatte e silenzi infiniti. E proprio su quest'
isola ambienta il suo romanzo "Hotel Borg", ( Mondatori, 2006) la cui traduzione in lingua tedesca è appena arrivata nelle librerie curata dalla casa editrice C. Bertelsmann. Per il suo stile intenso, profondo, vibrante capace di comunicare emozioni, la critica lo ha definito "forse l'ultimo scrittore romantico del secolo".

Il libro. Alexander Norberg, grandissimo direttore d'orchestra all'apice della fama, decide di ritirarsi nello stesso preciso momento in cui viene chiamato a dirigere i Berliner. Prima, però, darà un ultimo, memorabile concerto: lo 'Stabat mater' di Pergolesi, in un posto scordato da Dio e dagli uomini, in una chiesetta in Islanda. È per sole cinquanta persone, i cui nomi saranno tirati a sorte tra gli abitanti...
NewsITALIAPRESS