venerdì 22 agosto 2008

"PATTERNS OF IDENTITY": LA MOSTRA DELL’ITALIANA LOSI AD OSLO GRAZIE ALL’ISTITUTO ITALIANO DI CULTURA

OSLO\ aise\ 22 agosto 2008 - Al Museo Stenersen di Oslo dal 28 agosto al 5 ottobre 2008 si terrà la mostra "Patterns of Identity", dell’artista italiana Claudia Losi. L’esposizione è organizzata dal Museo Stenersen di Oslo in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Oslo.
La mostra "Patterns of Identity" è la prima personale in Norvegia della celebre artista italiana contemporanea. I lavori della Losi sono spesso delle riflessioni sul tempo e sul luogo: il suo costante interesse per la natura è il filo rosso di congiunzione.
La combinazione di un forte contenuto concettuale e il peso dell’opera artigianale hanno generato un’ampia gamma di lavori che fanno riflettere e che sono visivamente stimolanti. Claudia Losi si esprime in molti modi diversi, dal video e fotografia alle sculture, installazioni, cucito e ricamo. Il suo uso particolare dei tessuti si arricchisce di metafore e di storie diverse tra loro.
I suoi lavori esprimono l'universale ed il personale, le diversità culturali, le tradizioni e l'identità.
Nata a Piacenza nel 1971, la Losi ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Bologna e presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, sempre a Bologna. Partecipa a workshops in Italia e trascorre periodi di studio all’estero.
Vive e lavora a Piacenza. La sua ricerca si focalizza sul rapporto dell’uomo e l’ambiente che lo circonda e sulle relazioni tra l’individuo e la collettività.
Le sue "personali" sono state esposte in Italia, in Ecuador, in Germania, in Spagna, all’Istituto Italiano di Cultura di Washington, e in Svezia. (aise)

domenica 10 agosto 2008

Denigrarsi, vizio italiano

Il gusto di criticare per sentirsi differenti e assolvere se stessi: quando il rifiuto sfocia nel masochismo diffuso e compiaciuto
di Claudio Magris

Corriere della Sera, 10 agosto 2008
Una forma di autolesionismo è costituita dal disprezzo indiscriminato nei confronti dell'università italiana, proclamato da professori universitari italiani, soddisfatti di svilirla a paragone di istituzioni accademiche di altri Paesi e specialmente degli Stati Uniti. Indubbiamente una dura critica all'attuale università italiana è più che giustificata dalla sua degradazione avvenuta negli ultimi lustri ad opera dei governi e ministeri di centrodestra e centrosinistra, caso raro di politica bipartisan. Ad esempio il volume
Tre più due uguale a zero (Garzanti), cui ho collaborato anch'io, è una denuncia senza sconti dei disastri provocati da contraddittorie e paradossalmente complementari riforme, col loro pasticcio di demagogia sociologizzante, mercato applicato fuori luogo e smania di imitare modelli di altri Paesi senza creare le premesse per farli funzionare.
Ragioni di critica, dunque, l'università italiana ne offre anche a chi non è nazionalmente masochista. Ma è sempre il tono che fa la musica e troppo spesso il tono col quale vengono formulati giudizi anche giustamente aspri è un tono supponente. C'è chi — magari per aver avuto occasione di insegnare all'estero, cosa che accade a molti di noi nel nostro mestiere di docenti, quasi come il sigaro e la croce di cavaliere che Vittorio Emanuele II non negava a nessun galantuomo — si sente immune da quelle pecche, estraneo a quelle difficoltà e a quei mali che dovrebbe sentire come propri. Siamo sempre partecipi e in parte pure responsabili dei mali del nostro Paese; ognuno di noi dovrebbe sentirsi operaio della vigna — di quella vigna che per ognuno di noi è il nostro Paese — e non altezzoso turista o visiting professor (talora c'è poca differenza) che fa lo schizzinoso davanti a quel vino. Ciò vale in ogni campo: ad esempio pure il tono di arida superiorità col quale alcuni muovono critiche all'attuale governo — critiche che esso merita e che condivido con passione — le rende sterili ed inefficaci. Chi, come me, considera una sventura il risultato delle ultime elezioni, non può guardare con sufficienza chi ha votato per gli attuali imbarazzanti vincitori, ma deve chiedersi perché non ha saputo convincere altri a votare altrimenti.
Un aspetto comico dell'autodenigrazione accademica riguarda l'infatuazione per le università americane; comico perché sembra un remake dei film in cui Alberto Sordi si sforza di mangiare hamburger invece degli amati spaghetti. Pure questa ammirazione è fondata, perché i risultati mondiali della ricerca coltivata nelle università statunitensi sono sotto gli occhi di tutti. Ma chi ha un minimo di esperienza accademica negli Stati Uniti sa che, anche in quel grande Paese, c'è una bella differenza fra i cosiddetti centri di eccellenza e le università di medio livello e che la cultura di un Paese è data dal suo livello medio. E può capitare che in un prestigioso college come il Bard College, in cui insegnò Hannah Arendt, su trentanove studenti di un corso ci sia solo uno il quale sappia chi era il maresciallo Tito e più della metà ignori quale sia la capitale della Polonia, cosa che non succedeva al mio liceo triestino.
Altro luogo comune mitizzato e sbattuto in faccia ai poveri provinciali italiani è il giudizio di valore identificato con il numero di citazioni che un autore o una ricerca ottengono nelle riviste scientifiche considerate di maggior prestigio. Pure in tal caso, una constatazione ovvia (Einstein è naturalmente stracitato) scade a banale stereotipo se viene proposta come una verità assoluta. Anzitutto è patetico supporre che le riviste top siano sacrari di purezza immuni da quei rapporti personali, da quelle casualità e coincidenze che vengono ad incidere nella selezione dei valori. Inoltre, a tutti noi è capitato di leggere (anche di scrivere) decorose banalità in riviste top e di leggere, in riviste di modesta fama, contributi notevolissimi, che ci hanno aperto nuove prospettive.
Analogamente, pure nei templi del sapere si trovano grandi scienziati e pomposi retori, così come in tante università o dipartimenti che non salgono agli onori dei media si trovano mezze calzette e studiosi e docenti di prim'ordine il cui lavoro, pur non collocato sotto i riflettori, fa progredire il Paese più dei Soloni che trinciano giudizi generici e quindi per definizione ascientifici. Ogni critica deve essere analitica, articolata, differenziata, anche se ciò è ostico all'urgenza mediatica che ha bisogno di formule totalizzanti e sempliciste. Allo stesso modo, ogni tanto si parla degli Istituti di Cultura in modo indiscriminato, ora tutti eccellenti ora tutti scadenti. Pure in questo caso, chi ne ha conoscenza concreta sa bene che la situazione è diversa da caso a caso e merita giudizi differenziati; per citare qualche esempio recente di esperienza negli Stati Uniti, l'Istituto di Los Angeles come qualche tempo fa quelli di Washington o San Francisco mi ha dato un'impressione di reale creatività e ovviamente si potrebbero citare anche casi opposti in varie parti del globo.Il numero di citazioni contribuisce a procurare maggiori finanziamenti alle Istituzioni citate. Questo criterio, ora divenuto Vangelo, può assumere aspetti ridicoli. Mi è capitato, come a tanti miei colleghi, di essere invitato a tenere lezioni o corsi presso alcune Istituzioni di grande fama e pensavo, ovviamente, che fosse semmai il mio cosiddetto prestigio a venire accresciuto da quegli inviti. Ma due volte — negli Stati Uniti e in Olanda — al momento del congedo i presidenti di quelle Istituzioni mi chiesero di nominarle sui giornali ogniqualvolta ne avessi avuto l'occasione, perché, aumentando così il numero delle volte in cui compariva il loro nome, avrei contribuito ad incrementare i loro finanziamenti. È stato inebriante scoprirsi fonte seppur modesta di finanziamento di gloriosi Centri di Ricerca. Per non cedere a questa tentazione di volontà di potenza, mi sembra giusto mortificarmi e non fare quei nomi.

giovedì 7 agosto 2008

IL TEATRO DUE MONDI PER LA PRIMA VOLTA IN FINLANDIA GRAZIE ALL’IIC DI HELSINKI

HELSINKI\ aise\ 6 agosto 2008 - Il Teatro Due Mondi sarà ospite del festival Linnotuksen Yö (Notte al Castello) di Lappeenranta, località finalndese ai confini sudorientali con la Russia, dall’8 al 9 agosto con un workshop e con lo spettacolo di strada Fiesta, scritto e diretto da Alberto Grilli. Ad annunciarlo è l’Istituto Italiano di Cultura di Helsinki, cui si deve l’organizzazione della manifestazione, insieme al Comune di Lappenranta.
Fiesta è uno spettacolo ispirato alle atmosfere di un Carnevale sudamericano: trampolieri con maschere di cartapesta, costumi dai mille colori, rulli di tamburi e acrobazie daranno vita ad una festa che si snoderà per le vie cittadine coinvolgendo e travolgendo il pubblico.
Il Teatro Due Mondi, che è stato fondato nel 1979, ha consolidato un lunga esperienza nella realizzazione di spettacoli di strada, teatro per bambini e teatro di prosa. Nella propria sede di Faenza il gruppo organizza regolarmente corsi, seminari, convegni e spettacoli. (aise)

EL DIRECTOR DEL ICC DE LIMA DESTACA ACTIVIDAD CULTURAL

Por GLORIA GRANDA G.
(ANSA) LIMA, 1 AGO 2008 - El director del Instituto Italiano de Cultura en Lima (IIC), Renato Poma, declaró a ANSA que la presencia italiana en Perú se revitaliza permanentemente a través -entre otras actividades- de los eventos culturales que promueve su institución y afirmó estar sorprendido gratamente por la "interesante" movida cultural en el país andino, especialmente en la capital peruana.

"Estoy sorprendido. En Lima se trabaja mucho por la cultura, en municipalidades, en centros culturales, con la promoción de privados", dijo Poma, al afirmar que "Italia participa en la movida cultural en Perú, a través de la difusión de su cultura".

"Italia cree que la difusión de su cultura es parte de su política exterior", afirmó Poma, agregado cultural de la embajada italiana en Perú, quien en el pasado trabajó, entre otros países sudamericanos, en Argentina y Brasil.

Poma informó sobre los numerosos eventos culturales organizados por el IIC para la segunda mitad del año en Perú, donde -opinó- "hay mucha simpatía hacia los italianos", tras recordar que la comunidad italiana está muy arraigada en el país andino.

En el plano literario, el IIC presentará la Semana de la Lengua Italiana, en la última semana de octubre, en la que participará el narrador y docente italiano
Giuseppe Antonelli.

Poma destacó la participación de Italia en la 13ª Feria Internacional del Libro de Lima (FIL Lima 2008), a través de la presentación del editorialista Marcello Veneziani, quien ofreció la conferencia "La revolución de mayo del '68: 40 años después".

Además, del sociólogo y político argelino naturalizado italiano Khaled Fouad Allam, quien intervino con la conferencia "De la sociedad Mono Cultural a la sociedad Multicultural: perspectivas". Sobre Arte, Poma expresó su satisfacción por el impacto que tuvo este año en Perú la exhibición de 100 obras de los más grandes artistas contemporáneos italianos (1950-1980), de la colección de arte moderno Farnesina, de la cancillería italiana.

Poma anunció que en octubre se presentará en Lima la exposición retrospectiva de Mimmo Paladino, una de las figuras más prominentes de la transvanguardia italiana.

En un intento por reforzar la difusión cultural en otras ciudades peruanas, Poma dijo que ha tenido muy buena acogida en la ciudad de Chiclayo, norte de Perú, la exposición "Pompeya y la Villa de los misterios", conformada por 38 reproducciones que representan la historia de una villa Patricia de Pompeya, ciudad de la antigua Roma, que fue totalmente destruida por la violenta erupción del volcán Vesubio.

La exposición en esa ciudad fue posible al apoyo de la asociación de Italianos en la región de Lambayeque, actividad que se repetirá en otras ciudades del norte peruano, con la colaboración de los consulados locales.

En el terreno de la difusión de la música italiana, Poma elogió el debut internacional del tenor peruano Juan Diego Flórez como el seductor duque de
Mantua en la ópera "Rigoletto", de Giuseppe Verdi, en el Teatro Municipal del Callao "Alejandro Granda", lo que fue posible por el trabajo conjunto del gobierno de la región del Callao, la Asociación Cultural Romanza y la Asociación Amigos Peruanos de la Ópera.

Uno de los grandes objetivos de su labor frente al IIC, destacó Poma, es presentar el próximo año en Lima cinco películas recientes del cine italiano, con apoyo de la RAI, para lo cual viene trabajando en las coordinaciones respectivas.

"Queremos que en Perú se ponga atención en el nuevo cine italiano", declaró Poma, al ser consultado sobre las exhibiciones de películas de los grandes directores italianos y mesas redondas que se realizan, en universidades peruanas y centros culturales, sobre el séptimo arte italiano y su evolución.

Finalmente, anunció, entre otros eventos, la presentación en noviembre, en el Circolo Sportivo de Lima, de la Muestra fotográfica con trabajos de mujeres italianas que, por diversas razones, residen fuera de su país.

sabato 2 agosto 2008

V CENTENARIO DELLA NASCITA DI ANDREA PALLADIO: PRESENTATE LE INIZIATIVE 2008-2009 DEDICATE AL GRANDE ARCHITETTO

VICENZA\ aise\ 1 ottobre 2008 - Il Comitato nazionale per le celebrazioni del Quinto centenario della nascita di Andrea Palladio, presieduto da Amalia Sartori ha fatto il punto sulla grande mostra che aprirà il 20 settembre 2008 a Palazzo Barbaran da Porto a Vicenza, "Palladio", l'evento delle celebrazioni per il V centenario della nascita dedicata al grande architetto, e sugli altri interventi in corso, in un incontro in cui ha presentato anche il calendario delle iniziative che, in Italia e all'estero, ricorderanno Palladio in questi mesi del 2008 e nel 2009.
All'incontro erano presenti Ugo Soragni, direttore regionale per i Beni Culturali, con i Soprintendenti veneti, Franco Miracco, portavoce del Presidente della Regione Veneto, Dino Secco, vicepresidente della Provincia di Vicenza, Laura Negri, Assessore alla cultura della Provincia di Rovigo, Matteo Quero, assessore alla cultura del Comune di Vicenza e numerosi rappresentanti di Istituzioni culturali venete, da Fernando Bandini a Paola Marini e esperti palladianisti come Franco Barbieri.
La Presidente Sartori ha ripercorso per sommi capi le numerose iniziative già realizzate in Veneto a partire dal fortunato Week-end Andrea Palladio che il 30 novembre dello scorso anno ha dato il via al "conto alla rovescia" ad un anno esatto dal quinto centenario della nascita di Palladio che sarà celebrato il 30 novembre 2008. Sono state ricordati la presentazione al Parlamento Europeo di Bruxelles del febbraio 2008, il Simposio del Cinquecentenario, veri "stati generali" degli studi palladiani con ben settantadue studiosi da tutto il mondo (5-10 maggio); le iniziative nelle città di Padova e Feltre e nelle ville Barbaro a Maser, Emo a Fanzolo, Badoer a Fratta, Poiana a Poiana maggiore e, nel Vicentino, dei "Concerti in villa" che l'Amministrazione Provinciale ha voluto avessero luogo nell'edizione 2008 in ville e siti palladiani. Accanto ad esse sono state presentate le numerose emissioni che la Zecca dello Stato, Stato della Città del Vaticano, Poste Italiane, la Repubblica di San Marino, il Sovrano Ordine di Malta e Telecom Italia hanno dedicato al Palladio, con monete, francobolli e schede telefoniche .
Il Comitato Nazionale ha deliberato il programma di attività per le Celebrazioni palladiane che si concluderanno il 30 novembre 2009, alla scadenza del "primo anno di vita" del grande architetto. Perno delle Celebrazioni è la grande mostra del Cinquecentenario che si terrà a Vicenza, in palazzo Barbaran da Porto, dal 20 settembre prossimo al 6 gennaio 2009. Su proposta del direttore regionale Soragni, il Comitato Nazionale ha approvato il progetto di mostra, realizzata dal Ministero per i beni e le Attività Culturali, sui restauri degli edifici palladiani da tenersi a Venezia nella primavera del 2009, dove è prevista anche una mostra su "Palladio e Venezia" al Museo Correr. Non mancheranno appuntamenti internazionali, fra cui una giornata palladiana a New York (Istituto Italiano di Cultura e Columbia University, 14 novembre) a Tokyo e Kyoto (Istituto Italiano di Cultura e Kyoto University of Art, 20 e 21 ottobre), una mostra fotografica presso gli Istituti Italiani di Lima (settembre 2008) e Marsiglia (Novembre 2008).
Particolare gradimento hanno riscosso i "segni" contemporanei che due artisti veneti, Elio Armano e Alessio Tasca, collocheranno in due luoghi simbolo della memoria palladiana: via Tiso da Camposampiero a Padova, lungo il corso d'acqua che vide l'infanzia del giovane Andrea di Pietro destinato a diventare Palladio, e lo spazio antistante villa Godi Malinverni a Lugo (VI), prima opera architettonica del grande progettista.
"Sono particolarmente soddisfatta - ha concluso Amalia Sartori, presidente del Comitato Nazionale - nel constatare quanto sia vivo l'entusiasmo per il Centenario palladiano, a livello veneto, nazionale e internazionale è vivissimo. Sono certa la grande mostra di settembre saprà accendere l'orgoglio dei vicentini per il nostro grande concittadino che ha reso Vicenza unica, e ammirata in tutto il mondo". (aise)

venerdì 1 agosto 2008

CI SARÀ PIÙ CULTURA TALIANA NEL MONDO

Il Secolo d'Italia, 1 agosto 2008
Rafforzare la cultura e la lingua italiana nel mondo, uno dei migliori «biglietti di visita» sui quali conta il Paese. È l'obiettivo del memorandum d'intesa firmato a Palazzo Chigi tra il ministro degli Esteri, Franco Frattini, e il collega per i Beni e le attività culturali, Sandro Bondi. Sulla base dell'intesa, la Farnesina fornirà «la propria rete diplomatica, e cioè i consolati e le ambasciate distribuite nel mondo, rete che è a disposizione del "sistema Italia"», ha detto Frattini, ricordando che a sua volta il ministero della Cultura «riempirà di contenuti» quanto previsto nell'accordo. Il memorandum prevede la formazione di un Tavolo che si riunirà con cadenza mensile con il compito di promuovere iniziative e progetti comuni.