venerdì 19 dicembre 2008

SIGLATA ALLA FARNESINA L'INTESA MAE-RAI/ IL MINISTRO FRATTINI: DA OGGI L’ITALIA CON LA RAI È PIÙ FORTE NEL MONDO

ROMA\ aise\ 17 dicembre 2008 - Oggi il ministero degli Affari Esteri e la Rai "hanno posto le basi per un’importante collaborazione che darà forza e prestigio al sistema Italia". Così il ministro Franco Frattini ha commentato la firma di un Protocollo d’intesa con il direttore generale della Rai, Claudio Cappon, ed il presidente del Consiglio di Amministrazione della NewCo Rai International, Pier Luigi Malesani, con il quale si intende dare continuità e coerenza all’azione di promozione dell’Italia all’estero.
Frattini si è detto "contento che la firma del protocollo di intesa sia avvenuta in questa prima giornata della Conferenza degli Ambasciatori. La rete diplomatica riceve da oggi un ulteriore sostegno ed un incoraggiamento ad essere sempre più proattiva", ha osservato. E, ha aggiunto, "la Rai torna ad interpretare una delle sue principali missioni, quella di essere lo strumento di informazione e promozione dell’immagine e della presenza italiana nel mondo".
Con il protocollo d'intesa ministero e Rai avviano una partnership strategica per definire modalità ed aree di collaborazione per un’innovativa ed efficace presenza televisiva/informativa/formativa sia sul territorio nazionale sia all’estero, con particolare attenzione all’utilizzo delle nuove tecnologie e media digitali.
In particolare, l’intesa prevede una collaborazione tra Rai e Farnesina sul progetto, promosso dalla NewCo Rai International, di realizzazione della web tv "Casa italiana", nonché la distribuzione sulle ulteriori piattaforme digitali ed analogiche nella disponibilità di RAI, di contenuti su determinate aree tematiche.
Tra queste vi è la definizione di piani di comunicazione relativi alle iniziative istituzionali italiane, alla politica estera e alle relazioni internazionali, con particolare attenzione alle aree geografiche e tematiche prioritarie. Ma anche iniziative per le comunità italiane all’estero di informazione e formazione (miranti anche, nei processi di internazionalizzazione delle Regioni italiane, a rafforzare i legami tra queste ultime e gli italiani residenti all’estero), nonché di intrattenimento e culturali, anche contribuendo a far meglio conoscere e rendere accessibili ai cittadini e utenti i servizi offerti dal ministero degli Affari Esteri e dalla sua rete diplomatico-consolare. E ancora la promozione della cultura e della lingua italiana all’estero, con specifica attenzione ai contenuti di eccellenza, tramite l’utilizzo di prodotti televisivi e cinematografici esistenti e la produzione di trasmissioni ad hoc, sia mirate alla valorizzazione del nostro multiforme patrimonio artistico-culturale, che caratterizzate da contenuti promozionali didattici sulla lingua italiana, utilizzando anche tecnologie informatiche, il web e la digitalizzazione.
Tra le aree temtiche prioritarie per il protocollo, ovviamente, anche il sostegno alla "diplomazia economica", intesa come strumento di sostegno al sistema paese attuato attraverso iniziative finalizzate alla promozione economico-commerciale dell’Italia all’estero e all’attrazione degli investimenti stranieri in Italia; nonché la valorizzazione delle iniziative di cooperazione allo sviluppo, componente essenziale dell’azione di politica estera italiana, attraverso attività informative e divulgative finalizzate a promuovere i risvolti umanitari, sociali ed economici di tali interventi.
Infine sono previste informazioni sull’attività di tutela dei connazionali all’estero in situazioni di grave emergenza, con indicazione degli interventi di prevenzione e risposta posti in essere dalla Farnesina e con eventuali indicazioni pratiche in caso di necessità; ed iniziative di formazione in materia di comunicazione in favore del personale della Farnesina. (aise)

VI Conferenza degli Ambasciatori d’Italia, la politica culturale italiana all’estero

FARNESINA

INFORM - N. 247 - 19 dicembre 2008
Il dibattito sul “soft power” costituito dalla cultura italiana all’estero e le conclusioni del segretario generale del Mae, Giampiero Massolo

ROMA – Si discute di politica culturale estera e delle strategie di comunicazione ad essa legate nell’ultima fase dei lavori della VI Conferenza degli Ambasciatori d’Italia, ieri, prima del saluto conclusivo ai delegati del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Tra gli interventi sul tema, quello del direttore generale per la Promozione e la cooperazione culturale del ministero degli Esteri, Gherardo La Francesca, che insiste sulla necessità di “fare sistema” anche per giungere ad una politica culturale innovativa, che possa incidere con potenza nelle realtà in cui la rete diplomatico-consolare italiana è attiva. “Noi siamo, nello stesso tempo, distributori e comunicatori di cultura – afferma La Francesca – e la comunicazione efficace del nostro patrimonio culturale all’estero ha un’influenza diretta sulle risorse a nostra disposizione”. “Gli sforzi del Mae nel senso di una comunicazione innovativa delle attività culturali coinvolgono sempre più i direttori dei nostri Istituti Italiani di Cultura nel mondo – aggiunge La Francesca – come dimostrano i documenti preparati in occasione della conferenza di questio ultimi, organizzata circa 1 mese fa. Proprio in questa occasione abbiano rilevato l’importanza di coinvolgere i media nella diffusione dei nostri progetti, attraverso modelli comunicativi innovativi, capaci di attirare la loro attenzione”.

L’ambasciatore Giuseppe Moscato (Parigi) sottolinea la complessità del farsi portatori di un’identità culturale, anche rispetto al contesto multiculturale in cui le rappresentanze si trovano ad operare, mentre Giampaolo Scarante (Grecia) rileva che la promozione culturale dell’Italia all’estero è la vera funzione del corpo diplomatico, “perché allinea l’immagine dell’Italia reale con quella presente nel Paese in cui siamo, adeguamento che è decisivo anche per gli operatori economici”. Stefano Stefanini (rappresentante diplomatico dell’Italia presso il Consiglio atlantico) si chiede se non si rischi una spersonalizzazione dell’identità italiana, nel tentativo di scostarsi troppo dagli stereotipi, mentre Gianni Riotta (direttore del Tg1) ricorda che “la sfida si gioca oggi sulla politica globale. L’Italia in questo ambito ha una marcia in più, che è costituita dal suo backgroud culturale, che deve essere convogliato tramite iniziative innovative, capaci di attirare l’attenzione di un pubblico sempre più vasto”.

A concludere questa sessione di lavoro, Giampiero Massolo, segretario generale del Mae. “E’ emersa anche in questo contesto la centralità del ministero – ha detto – a cui spetta il compito di fare la sintesi delle politiche messe in campo dal Paese, non solo sul fronte culturale. Questa sintesi deve essere effettuata lucidamente, bandendo l’idea di un complotto a danno delle risorse a noi destinate, perché è condizionato piuttosto dall’esigenza di fronteggiare un momento di crisi difficile”.

“Nel quadro di una razionalizzazione delle risorse – ha aggiunto Massolo – dobbiamo da un lato ricercare sinergie per giovarci di nuove opportunità di sviluppo e dall’altro vivere il periodo tentando di recuperare efficienza, puntando sull’innovazione. Sono convinto che il Mae sia divenuto in questi anni protagonista di una rivoluzione culturale che ha messo in luce il valore aggiunto del suo ruolo di gestore di rete, di promotore di sistema. Questa consapevolezza deve essere mantenuta e promossa comunicando il positivo di ciò che viene fatto – ha concluso il segretario generale della Farnesina – e non limitandoci solo a considerare le critiche e le situazioni di difficoltà in cui possiamo venire a trovarci”. (Viviana Pansa – Inform)